La somma

La somma di alcune frasi, delle paure proprie e per gli altri. La somma delle domande.

"Ah perché è possibile fare la chemio così a lungo, adesso?"

Ah, ma stai ancora male? Pensavo, è passato così tanto tempo, pensavo che fosse passata, altrimenti, beh, non conosco mica nessuno che fa la chemio per tre anni".

"Ah, ma tu non stai facendo la chemio, no? è un'altra cosa quella che stai facendo, no? Ah, no? Ah, allora tu la devi fare vita natural durante?"

"Ah, la tac dice che è tutto stabile, ma, insomma! allora devi continuare così, con la chemio ogni settimana?"

Vedete, io non la conosco la risposta. A nessuna di queste domande. Posso solo rispondere con la mia speranza mascherata dalla certezza del minuto che vivo. Ma non lo so per certo. Proprio non lo so. Credo non lo sappia nessuno, nemmeno i medici. Ieri sera mi è montata un'agitazione che raramente ho provato negli ultimi anni. Mi è salita per via di alcune fitte dolorosissime, magari del tutto inventate, frutto di legittime ansie, al fegato. Mi è montata la paura del poco tempo. Mi è salita un'agitazione piena di paura, ho guardato le ciglia di Nina mentre mi raccontava serena di un libro letto con il padre, ho guardato come sono belle le mie bambine, quando dormono, come sono serene sempre. Mi sono agitata perché ho intuito alcune cose, nessuna delle quali particolarmente confortante, ma tutte vere.
E poi queste domande, che si susseguono nei mesi, con poche  variazioni, dalla farmacista dove compro l'aloe (domanda 1), a una conoscenza su facebook (poi rimossa) che voleva una raccomandazione e si stupisce che io non lavori più. ancora. (domanda 2, ma non l'avrei raccomandata comunque, stronza), a una tipa conosciuta 3 anni fa che ha una recidiva ed è tornata a curarsi adesso (domanda 3), a mia madre insofferente, certo non perché non mi voglia bene (domanda 4).
Stamattina mi è salito un tale nervoso, una tale rabbia che non mi conoscevo. E ho capito che è la somma di tutto questo, che porto con me, il fardello tascabile della malattia.
Poi, fortunatamente, nonostante avesse fatto la notte e fosse disfatto, mi sono vista con mr Clint, ci siamo detti cose positive, mi ha prescritto un'erba per disintossicare il simpatico fegato ribelle e mi ha detto che non devo preoccuparmi, che la cura prosegue, che va bene così.
E non sapete quanto ne avessi bisogno oggi, quanto avessi bisogno che nessuno mi chiedesse niente, ma che per una volta, una volta ogni tanto, invece di attendersi di essere tranquillizzato, dicesse a me: stai tranquilla, non preoccuparti.

Chiudo così: una recensione non riesco a farla, ma quando ieri ho riconosciuto nick cave ho pensato che è proprio bello quando le cose, così come le persone, a cui vuoi bene si incontrano. Anche questo è confortante.

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30 pensieri su “La somma

  1. Sono contenta per   quello che Mr.Clint ti ha detto.
    Da come ne hai sempre parlato, ho la sensazione che sia una persona schietta, dolce, ma soprattutto veritiera. Insomma ci si può fidare, ma non tanto per dirlo, ma veramente, puoi contare su di lui, e non solo per la malattia, c'è sintonia. Non ti mentirebbe mai.
    Quindi avanti tutta per la tua strada, la guarigione non ci sarà, e va bene fanculo, ma la qualità e le tante candeline sulla torta che metterai negli anni, e checacchio non te li porta via nessuno, ci saranno eccome.

    Passando alle domande, stenderei volentrieri un velo pietoso, ma la n. 2 è di un'ignoranza pietosa, superficiale, cafona e stronza.

    Sempre il tuo coach
    Fourpi
      
     

  2. Come sempre, le persone, la maggior parte di esse, non sa nulla di delicatezza o discrezione. Anni fa avemmo una sorta di diverbio leggero via mail perchè forse io eccedevo nel senso opposto, reduce da un'educazione che mi ha abituato al "chiedi quando percepisci che è una persona è in grado di parlare; sii discreta; lascia che sia l'altro a parlare". Lo dico con un sorriso sulle labbra
    🙂
    Comprendere che questo messaggio ti è arrivato per me è un grande dono.
    Ci sono cose che non vanno chieste, e commenti che non vanno fatti, anche se viene spontaneo pensarlo. Mi fa molta tristezza che esista gente, magari anche colta, che non arrivi a capirlo. Eh, sì, perchè tutti hanno qualcosa da dire, e questo diktat va sposato acriticamente. Perchè si deve essere democratici.

    Anyawy, l'ambiente medico in cui son nata e cresciuta, mi fa ragionevolmente suppore che ci sono circostanze che esistono, anche se i più le trovano strane. Semplicemente lo so, le ho sempre sentite, anche solo come conversazioni. Si sa che i bambini recepiscono tutto come spugne, anche quando sono assorti a fare altro.

    Fa' come me: a domande strane (sto divagando, mi raccomando): INVENTA! …sdrammatizzo, eh ;-)…non me ne volere.

    Un bacione, ti voglio bene.

    Vogue

  3. Vedi Wide, quando io penso a te, penso a TE, non penso che hai il cancro. Non ci riesco. O meglio penso che sei tosta e che stai affrontando una bestia dura, che stai facendo il tuo percorso. Ma vedi io prima vedo te. E basta.
    e questo mi rende molto felice.

  4. Wilde, perchè interiorizzare le domande degli altri?

    ….chissà quante sono le domande sciocche che facciamo anche noi su argomenti importanti che non viviamo in prima persona…..

    ….non sempre gli altri sono un ago della nostra bilancia interiore…..

    ….in questo campo cerca le risposte solo da Mr Clint….
    degli altri, al di là delle loro domande, goditi solo il bene che ti vogliono…
    perchè, come dici tu "è proprio bello quando le cose, così come le persone, a cui vuoi bene si incontrano".

    Un abbraccio forte forte

    A

  5. E' difficile anche per chi sta "fuori" fare domande intelligenti, o meglio, capire cosa chiedere e cosa no. In fondo di cancro non si parla finchè non ti tocca o non tocca uno dei tuoi cari, capire poi che ogni caso è un caso a sè è difficilissimo.
    E le risposte… eh già, il cancro ti toglie prima di tutto le certezze, figuriamoci le risposte. Credo che certe risposte non le abbiano nemmeno i medici. Una lezione per imparare a vivere il giorno che si presenta senza fare progetti a lungo termine. Dura, ma come fare diversamente? Non che ci siano alternative, in fondo. E ci si può anche abituare con un po' di allenamento, spero.
    Ti abbraccio, Wide.

  6. Quanta pazienza ci vuole ANCHE per sopportare questo tipo di domande e i dubbi e le paure che poi creano dentro di te.
    Mi associo all'idea che io penso a te come Wide, splendida mamma di due nane furbine. Punto. Cmq sono contenta che Mr Clint abbia confermato i sentori positivi. Un abbraccio gigante e un cioccolatino che mi sono mangiata anche per te (spero che il cioccolato ti piaccia). Gin

  7. Mr. Clint, le sante paroleche pronunciano sempre i vari Mr. Clint del momento di ognuna di noi, almeno loro fanno domande a cui non dispiace rispondere e sanno trovare le mille parole alle nostre mille e mille domande, espresse e inespresse.
    Avanti così Wide…e alzare il dito medio ogni tanto?

  8. Ok c'è gente cretina. Ok, scagli la prima pietra chi non ha mai fatto una domanda cretina. E poi ovviamente si può anche essere maldestri perché certe domande fanno paura, e allora manco ti viene in mente che non stai facendo la domanda vera e floep, to esce quella cretina.

    Però finché la gente domanda un minimo di interesse umano ce l'ha, un minimo di soddisfazione nel vedere che ci sei per fatrti  la domanda c'è.

    Però che palle e quanto stancano le domande, io non le sopporto, le vivo come un critica implicita, sarà un limite mio.

    Hai pensato a un bel decalogo di domande e risposte a uso di chi conosci: tutto quello che non avete osato chiedere (o avete chiesto male) siegato al popolo. Ve lo scrivo ma non parliamone perché mi stanca e le mie energie ne ho bisogno.

    (forse anche questo è un commento grandemente cretino, come diceva mia nonna, compatiscimi).

    Mammamsterdam

  9. ..Per un attimo ho letto

    a quando ieri ho CONOSCIUTO nick cave ho pensato che è proprio bello quando le cose, così come le persone, a cui vuoi bene si incontrano

    …E STAVO GIà SBAVANDO!!!

    Per il resto ti mando un abbraccio rotoloso

    OrsaLè

  10. Queste domande fatte con interesse ( e forse con curiosità) molte volte fanno più male che bene, purtroppo.

    Potresti dire alla tizia del 2 che io facevo la chemio con una signora che la stava facendo da 9 anni. Eppure girava da sola in taxi, e viveva comunque!

    Meno male che Mr. Clint è riuscito a infonderti sicurezza e speriamo che il tuo fegato torni presto a stare tranquillo.

    Che bello Nick Cave in Harry Potter, dovrò proprio vederlo!!!!!!!

  11. @trasparelena: grazie, ricambio forte 🙂

    @fourpi: si, una vera deficiente quella della domanda 2. grazie coach 😉

    @vogue: in questo caso non lamento la delicatezza o l'indelicatezza, ma il peso che hanno le aspettative degli altri su di me. ti abbraccio, grazie di questo commento

    @tinkie: infatti. meno male che c'è harry potter 😉

    @sononera: 🙂 grazie (commossuccia)

    @ilmiopeignorante: no ma non si tratta del male che mi fanno le domande degli altri, che pure a volte lo fanno e potrebbero evitarmelo, si tratta come spiegavo su di aspettative. e questo è più pesante. perché le mie stesse aspettative sono sempre in dubbio, leggere, e rispondere, affrontare la altrui domande significa porle nuovamente a me stessa. e le risposte che non ci sono pesano a me in primo luogo

    @mamigà: non è l'allenamento che mi manca, e per fortuna, nella sfiga 😉
    un bacione

    @laura: grazie e io ti abbraccio. tanto

    @gin: ah ah ah…secondo te il cioccolato mi piace? secondo te chi si è chiuso nella dispensa con un cucchiaino dentro la nutella ieri sera in piena crisi di angoscia? comunque hai centrato e detto meglio di me quello che intendevo e cioè che le domande mi destabilizzano, non è che le trovo (o non solo) indelicate…

    @ziacris: vero, io non mitizzo mai i miei medici, ma oggi gli sono stata sinceramente grata, umanamente

    @mammamsterdam: ma sai infatti non sono le domande, è che quelle domande mi chiedono di rispondere e io non lo so. e non saperlo e adattare la mia vita i miei progetti il mio umore a questa ignoranza costante è la fatica maggiore che faccio. a questo si unisce il fatto che troppo spesso le persone domandano per rassicurare loro stesse e facendolo, anche se in buona fede, scaricano addosso a me un peso gigantesco.
    sai che il decalogo delle domande e risposte è un'ottima idea? forse anna  staccato lisa ne ha buttata giù qualcuna se non sbaglio

    @orsalè: ah ah ah.
    già lo conosco nick cave
    ….
    ….
    ….
    c'hai creduto, eh?
    eh eh eh eh
    magari

    @camden: si, speriamo, perché comunque mi sta dando parecchio fastidio. che palle.
    ma si, ma la tizia della domanda 2 a prescindere dato che mi scrive per una raccomandazione è di per sé una mentecatta, in più ci metti la domanda idiota. poveretta.
    un bacione
    ps. il film forse non è granché, ma la canzone sta nel momento migliore 🙂

  12. @sissi: ah ah ah!
    no mi sottraggo alla competition, oggi ho letto quella tua di recensione stupenda e ho capito che non ho speranze 😉
    però diciamo che il film è esattamente come la prima parte del libro, ovvero piuttosto angosciante e cupetta. o forse il fatto che mi tenessi il fegato dolorante non ha aiutato la visione 😉

  13. ..ah…
    vedi, io non lo avevo colto. Questo fatto delle aspettative. Non farti cruccio: le aspettative sono più un fatto nostro che proiettiamo sugli altri, cioè pensiamo che gli altri ripongano in noi aspettative.. No, ripeto, non fartene cruccio. Prosegui per la tua strada.
    Com'è strana la mente (e lo dico con il tono di chi è affascinata dal pensiero umano)…ognuno interpreta i fatti diversamente.
    Io ne facevo solo un fatto di sensibilità, e me ne dispiaceva.
    Un bacione

    Vogue

  14. Un aiuto per il fegato potrebbe essere l’enolito al carciofo. Io ho cominciato ad assumerlo dopo il primo ciclo di chemio, quando i valori del fegato si sono impennati di brutto. Pensa che poi, andando avanti con la chemio, gli unici valori a essere nella norma erano proprio quelli del fegato… Lo prendo ancora oggi, è il mio “cynarino” quotidiano.

    Stribili

  15. e comunque 1+1 fa sempre due, possiamo vedere  che gli esami vanno bene finchè vuoi, ma finchè non è l'addetto ai lavori (il Mister Clint di turno)  non dice l'ultima parola rassicurandoci, non ci crediamo

  16. Carissima, ti leggo da quando mia sorella ha iniziato il tuo stesso percorso e quindi io ho iniziato la mia ricerca su internet di info e consigli che mi dicessero cosa fare e non fare, dire e non dire ad una giovane donna con il cancro al seno. A volte si sbaglia perchè per paura di dire cose stupide si finisce per dirne altre ben peggiori oppure perchè l'informazione che ci arriva dai media è talmente asettica che gli aspetti psicologici vengono rarissimamente toccati, naturalmente non si può prescindere dall'imbecillità e quindi quando si incontra una persona completamente insensibile poco si può fare. Con questo non voglio giustificare chi ti ha posto domande francamente "stupide" ma solo dirti che chi ti vuole bene talvolta è impotente, si accorge che non può dirti solo "ti capisco" perchè non è vero, nessuno può capire come state e le sensazioni che provate se non ci si passa e guarda è frustante, possiamo solo starvi vicino e volervi bene. Ti abbraccio forte e un grande bacio alla tua splendida famiglia.
    Emanuela

  17. La fatica di dover rispondere, è ciò che alcune persone non capiscono. La fatica di dover tranquillizzare, quando si vorrebbe essere tranquillizzate o almeno lasciate stare. Per esempio, non trovi sempre più fastidioso sentirsi domandare:Come stai? Con annesso sorriso malinconico e comprensivo? Intanto W Mr. Clint!

  18. Amica mia, voglio solo dirti che se hai bisogno di qualche altra erbetta potente per il fegatuccio puoi ridare un'occhiata al libro, quando il maestro cinese di qi gong mi consigliò carciofo, bardana ed equiseto. Non ti dico altro, non ce la faccio a scrivere cose migliori di quelle che ti hanno scritto prima di me. Bacetti

  19. @vogue: non è che me ne cruccio, è che è come se fossero sacchetti di sabbia bagnata tirati addosso a me che avanzo a testa alta nelle sabbie mobili. ecco, direi che è la metafora più realistica.

    @stribili: grazie ne tengo conto! quello che sto prendendo ora è naturale e ha già fatto effetto (placebo? chissà) ma prendo nota, grazie mille 🙂

    @cris: magari lo fossi, ma grazie. un abbraccio

    @ziacris: esattamente. e poi comunque c'è un periodo di nervoso quasi fisiologico postcontrolli…

    @emanuela: grazie del tuo messaggio perché uno dei motivi per cui ho aperto questo posto è proprio per avvicinarmi a chi passa per questa stessa strada – per un motivo o per l'altro. Come spiegavo su, non mi arrabbio tanto per l'inadeguatezza delle parole, anzi non sono proprio arrabbiata, come dice stelleblu giù è piuttosto solo una grande stanchezza di dover rispondere a tanti chi più, chi meno sensibile…un abbraccio a te, e un grande in bocca al lupo per tua sorella che è fortunata ad avere una sorella come te, davvero!

    @stelleblu: hai inquadrato esattamente la sensazione, grazie. e sì, w mr.clint…

    @giorgi: si ci avevo già pensato, poi per il momento queste pasticchette erbose stanno già funzionando (e secondo me, mi ripeto, è solo effetto placebo, come quelle fitte erano solo psicosomatiche, sai)
    bacione

  20. la sola per cui mi sento di spezzare una lancia è la tua mamma: anche la mia, a volte, forse per il rapporto che c'è, forse perchè lei è fatta così, manda a pulire i filtri tra il cervello e la bocca e se ne esce con frasi tipo quelle della tua.
    la farmacista (puttanamerda, sarebbe anche il tuo lavoro!) è un'emerita imbecille, la facebookiana conoscenza è 'na mmmerda.
    e io amo mr clint, sappilo.

  21. Concordo con mamigà. Comunque, è impossibile che chi non ci è passato ci capisca. Capisco la tua stanchezza, ma o insulti tutti (a parte la mamma, ovvio) o ti rassegni e cerchi di farti una bella risata pensando alla loro ignoranza e a quanto tu sei superiore in sensibilità, delicatezza e bellezza d'animo. Abbraccio

  22. Forse mamiga ha ragione. Chi non c' è passato non può capire fino in fondo e allora sbaglia e incespica. Però, ragazze, capire forse è difficile, ma compatire con voi, quello sì. Non sapete quanto i vostri racconti penetrino nel nostro sentire più  profondo e quanto vi sentiamo con noi, e quanto vi vogliamo bene, per quel che può servire.
    Mamiga, che dirti? Ti abbraccio,  in silenzio. E tu , wide, basta pensare alle aspettive ( deluse?!) degli altri verso di te. Qualcuno  potrebbe pensarti più ( tutto)  di quello che sei? Renza

  23. Tu sei una persona grande grandissima stupenda e hai la fortuna di avere un mr clint che ti segue passo passo, che ormai e' diventato anche lui parte della famiglia, e cura il tuo equilibrio dinamico nel miglior modo.
    E se gli altri pongono domande importune, fallo cortesemente notare.  E alla mamma, staampale in testa che sei nelle mani migliori possibili, quindi non ponga domande e segua la strada.
    Un baciotto grande, e come diceva lo Zio Dante, non ti curar di loro ma guarda e passa.

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