Comunicare è una cosa complicata, immagino che lo abbiamo capito tutti verso i 5 anni quando ci siamo ostinati a spiegare a babbo natale che tipo di bambola volevamo solo per vederci arrivare quella sbagliata.
Ci sono moltissime volte che viene la sana voglia di interrompere le comunicazioni, perché richiede troppa fatica, è troppo complicato, bisogna metterci troppo impegno a spiegare le cose, troppo impegno a non restarci male quando gli altri sbagliano con noi. Troppo entusiasmo vitale a scoprirsi e raccontare, spiegare, proteggere, con le parole o con i gesti. Ma è uno sforzo inevitabile. Per questo credo che l'innamoramento reciproco sia un momento meraviglioso nella vita di ognuno di noi, perché è una delle rare volte in cui non c'è bisogno di spiegare niente, è tutto lì, nella carne, negli sguardi, nella prossimità. O almeno così crediamo, e il fatto che ne siamo sicuri, quella certezza, è già di per sé un regalo. Che poi non si ritrova facilmente. E guai a chi ha messo in giro la voce che una simile intimità si ritrova tra madre e neonato. Quando ci troviamo quegli adorabili mostri urlanti tra le braccia posso garantire che 9 mamme su 10 pagherebbero denaro sonante per capire che cosa vuole l'aquila in questione e perché si dimena così.
Per dire. Comunicare è complicato.
Ma sono mesi che penso che non è solo complicato, o che non è tanto il fatto che sia complicato. E' da quando ho sentito per la prima volta questa canzone che penso che sia piuttosto proprio così. Perché richiede un'attenzione che non è sempre facile. E' proprio così: è delicato.
Ciao!
ti seguo da pochissimo…posso dire che il tuo blog mi piace molto!?…e questa è la mia canzone preferita!! (del momento:)
un saluto
silvia
veramente bella questa canzone, grazie
Accidenti a me che non ho le casse al pc dell'ufficio 🙂
Comunque hai scritto una cosa vera sulla comunicazione…. troppo spesso è cosi' difficile capire e farsi capire.
Una semplice chitarra classica, una voce soave che tocca e le tue parole tanto chiare, ma per me sempre complicate a dirsi, hanno fatto di questi dieci minuti di lettura e di ascolto un bellisimo momento.
Grazie.
Bacio Fourpi
Bella questa canzone, poi lo stile di Damien Rice è molto vicino a Glen Hansard e Swell Season che adoro e con i quali ha collaborato…
Per il resto hai proprio ragione, comunicare è complicato…
si, Wide……
comunicare, in fondo, non è tanto che sia complicato…..
bisogna avere ali di farfalla per volare leggeri intorno ad un' anima
ed essere trasparenti come il vetro per accogliere un'anima
e tutto ciò..è delicato….e fragile….
Ti abbraccio
A.
Questa canzone mi ricorda un periodo della mia vita struggente e spavaldo. Quando comunicare, pensavo, fosse uno stato di grazia. Ma è stato un attimo. Oggi lo so quanto sia faticoso. Hai ragione, faticoso e delicato. Voilà.
hai ragione… dopo due anni e mezzo di logopedia del mio secondo, cercando di evitare impuntature, di imparare ad ascoltare, di progredire insieme penso di essermene fatta un'idea di quanto sia delicato comunicare…
bella la canzone, però! Baciotto.
Ho letto queste parole proprio in un momento in cui ne avevo bisogno e sono giorni che non faccio altro pensarci. non ti ho scritto finora perché appunto, non sono brava a comunicare. Ma grazie Wide, per questa riflessione così profonda che ha illuminata anche me, e per la canzone.
È la prima volta che ti scrivo e ti ho scoperta perché..beh, sono la figlia 30enne di un (ora ex, ma con quel linfoma in agguato) malato di cancro.
ti lascio il più luminoso degli abbracci e degli auguri
Giulia
Bacio, cara Wide, sulle guance, schioccante, comunicazione diretta e non mediata (quasi quasi un po' meno delicata e complicata).
Ciao com ca va ?
Ovine pasquali smaltite????
Io mica tanto, tra un volo di colomba e le ovette ho ancora la bocca impiastricciata, la ciambella più arrotondata e l'intestino capriccioso.
Il nuovo cammino chemioterante come ti sta trattando, sempre alla solita maniera o è diventato un po' più clemente?? Dovrebbe, vista la confidenza ormai raggiunta, vedrai che darà buoni frutti. Tu metticela tutta, fatti coccolare, spreca le giuste energie, rilassati e concentrati positivamente.
Volevo chiederti un'informazione di servizio, ma Aries è diventato irragiungibile anche lui?????
Bo' qui tutti vanno …….., tornano e io sono lenta.
E' un periodo famigliare alquanto incasinato.
Mi rendo sempre più conto, che ogni testa è un piccolo mondo, ed è giusto che sia così. Ma in alcune persone il mondo ha solo un sapore economico, danaro, cattiveria pura, guarda uno schifo.
4 p
pastissa? carino! spiegare genesi del nome, please!
per il resto, in effetti no, la chemio stavolta è abbastanza devastante,tanto che ho dovuto interrompere dopo due somministrazioni e vi lascio immaginare il nervoso che c'ho. in compenso i capelli cadono copiosi, e adesso devo aspettare la prox settimana per capire se posso riprendere. è un periodo difficile, non lo nascondo…
aries leggo adesso che ha avuto dei problemi, prova ad andarci di nuovo, non dovresti avere difficoltà.
a tutti un abbraccio di buon venerdi, che sia un fine settimana rinfrancante!
Per quel che può servire, wide, ti penso molto e sento la difficoltà di questo periodo. Un abbraccio forte, cara, e che domani sia un altro giorno! Renza
Ti penso forte anch'io, e vedrai, ti rinfrancherà anche Wallace, a me aveva divertito molto quel librino…
l.
Dunque, a me la tastiera.
Pastissa, è un soprannome che mi è stato dato da alcuni vecchissimi amici.
Gestivano una pensioncina a Pian Dei Resinelli, noi ci andavamo con amici a trascorrere qualche week-end.
Avevo circa 20 anni, tutti alle prime armi con fine settimana montagnini.
Hai presente i Fantozzi sulle nevi, ecco pressapoco identici.
Abbigliamento riciclato, primi passi con gli sci, ma ho capito subito che non era cosa per me, perchè una che con i prorpi sci passa sopra gli sci di altri, mmhh ce l'ha nel dna di fare solo pupazzi di neve.
La mia cognatella, non lo dimenticherò mai, è molto alta, e non riuscendo a fermarsi si è lasciata andare ed è spiaggiata con gli sci e mezzo busto sotto una macchina parcheggiata. Tieni conto, che il tutto avveniva ad una velocità da tartaruga un po' ringalluzita.
Visto i miei approcci montagnini ed altre cavolate che combinavo all'interno della pensione, mi hanno soprannominato pastissa, in quanto pasticciona.
Eravamo fidanzatini, caruccci con i pisolini pomeridiani, sai la stanchezza vien sciando a stile libero, ahahahahahah. Bei tempi.
Si mangiava, si beveva e si discuteva tanto di tutto, ma soprattutto di politica. Facevamo delle garette a scarabeo, un simpatico gioco.
Ecco, svelato Pastissa
bacio Fourpi