Blogterapia

Blog: E allora dimmi, come ti senti?
Io: Mi sento triste.
Blog: E' per la morte di Anna Lisa?
Io: Sì. E' per lei, proprio per lei che sono triste, avrei voluto che vivesse più a lungo. E sono tristissima per chi la ama, per il loro dolore che è inevitabile, che deve fare malissimo.
BLog: E?
Io: E sono triste per me. A differenza delle mie amiche cancer blogger, non ho la sindrome del sopravvissuto, ma quella del prossimo in fila. Non morirò molto diversamente da Anna Lisa, lo sappiamo. In questi giorni è stato inevitabile pensarci più del solito.
Blog: E che pensi di fare?
Io: Niente. Tutto. Vivere. Approfittare di questa fase in cui la malattia non mi devasta ancora con una sofferenza continuativa come è stato per l'ultimo anno e mezzo di Anna Lisa. Approfittare di questa fase di pausa in cui mi curo con la chemio in pillole e sono più libera di muovermi.
Cercare di essere migliore. Accidenti, cercare di essere meno una stronza per le mie figlie.
Blog: Conquistare la santità, insomma.
Io: Non prendermi in giro, blog, lo so che potrebbe capitare a tutti di morire con sta cazzo di tegola in testa di cui parlano gli altri quando cerchi di spiegare cosa significa essere me, ma non è facile.
Blog: …
IO:…
Blog: Lo sai come la penso, no?
Io: Lo so.
Blog: E tra l'altro 'sta cosa di approfittare di tutto deve essere molto stancante.
Io: Sfinente. La settimana scorsa ho dormito continuativamente tutto il tempo.
Blog: Ti fa paura morire?
Io: Ma che ne so. Che ne so, veramente? Ma mi fa paura questa sorta di paralisi dell'anima che a volte mi prende.
Blog: Anche per questo sai come la penso
Io: Sì, la pensi come Anna Lisa, lo so. Pensi che la devo piantare di menarmela e darmi da fare a vivere e a godermi ogni felicità.
Aveva ragione. Aveva ragione.
Aveva ragione lei e anche un'altra amica che ho perso questa estate.
Mi hanno detto pià volte, più volte mi hanno fatto capire di non perdere tempo per le sciocchezze, per le cose che mi fanno arrabbiare che mi fanno stare male.
Blog: E
allora?
Io: E allora, va bene. Mi stavo solo lamentando un po'.
Blog sbadiglia.
Io: Okkei. Ho capito. Provo a farmi passare la tristezza. Ma la sofferenza no.
Blog: Non puoi.
Io: Già. Mi mancherà tantissimo. Mi mancherà tantissimo.
Accidenti a me, mi mancherà veramente tanto.
….
Blog: Sai che potresti fare ora? Potresti metterti il grembiule e cucinare qualcosa per le tue figlie, così quando le vai a prendere all'uscita di scuola hai già pronta la merenda.
Io: Voglio rimettermi a dormire.
Blog: No dammi retta, fai qualcos'altro oggi. Magari stasera vai a letto prima, ma adesso mettiti a fare qualcosa per qualcun altro.
Io: Ok. Ci provo.
Ti voglio bene blog. A volte mi sento così sola.
Blog: Lo so. Ma non è mai vero.
Io: Sei fastidioso lo sai?
Blog: Può essere, ma intanto ho ragione io. Fila via. C'è tanto da vivere. C'è tanto da fare.

62 pensieri su “Blogterapia

  1. Anche se non ci conosciamo ed è la prima volta che scrivo sul tuo blog, ti sono vicina e ti ringrazio per la forza d'animo che trasmetti… E' vero come dice il… "signor Blog": c'è tanto da vivere e c'è tanto da fare… un abbraccio e una buona giornata!
    Patrizia VR

  2. Tanto da vivere e tanto da fare, verissimo.
    Anche se non è facile non lasciar correre il pensiero in avanti, chiedendosi cosa ci porterà il domani. Capita a tutti, me compresa, e sono momenti in cui mi sembra che il fiato mi venga a mancare. Poi passa e, per fortuna, la vita ti riafferra con le sue mille esigenze.
    Un abbraccio.

  3. Non sei sola con la tua tristezza, ma ciò non ti consola e hai ragione, non è vero che mal comune mezzo gaudio..ognuno senta la sua di tristezza, ci rinchiudiamo in quest nostra tristezza, anzichè sbatterla fuori, in faccia a chi come noi è triste

  4. Ti leggo da un po' ma non ti ho mai scritto.
    E' normale e lecito far scorrere la mente avanti, ma adesso segui il consiglio del tuo amico blog e prepara qualcosa per le tue bimbe, vedrai quanto "amore riceverai" al loro rientro.
    Un grosso abbraccio
    Claudia

  5. Sì, è vero, il blog ha ragione. Però c'è da dire che alle volte hai ragione pure tu, ad avere dubbi, paure e bla bla bla. E a sentire la mancanza di una compagna di viaggio come Annina.
    Percio' Anna, non essere intransigente, come quasi sempre sei, con te stessa. Se hai voglia di dormire, fallo. Se hai voglia di sfogarti, fallo. Se hai voglia di gridare un bel vaffanchiulo, fallo.

    La vita è piu' forte, comunque. Ti abbraccio tesoro mio!

  6. Non avevo ancora letto il tuo nuovo post e già le mie dita scorrevano sulla tastiera, che coincidenza, manco m'avessi chiamata.
    Noto che si respira aria di chiaroveggenza,  non hai la sindrome del sopravvissuto, e sei la prossima della lista, certo che letue certezze sono un'encomiabilità di positività sia per te stessa che per le ragazze, ma soprattutto per Anna Lisa che se potesse ti tirerebbe un vasetto di miele in testa.
    Alza quel "culotto" e prepara qualcosa di buono, ripeti che tu sei Wide ed ognuno ha la sua storia nel bene e nel male.
    Bacioabbracciostrettostretto, ma oggi sono più stronza del solito e questo m'è venuto da scrivere. Se lo leggessi fra mezz'ora cancellerei forse tutto, ma prima che mi venga un attacco di buonismo, schiacco invio.
    4 p  

  7. @tutti: grazie. e lo dico sgranocchiando le lingue di gatto calde che mi sono messa a infornare. il signor blog siete voi, no?
    @4p: non sottovalutare i vantaggi della rilettura prima di schiacciare invio. se io non avessi riletto molte volte quello che ti avevo scritto per risponderti, sarei stata molto meno educata di così.

  8. Wide, certo un bel rompipalle ' sto blog!
    Si permette di metterti in cucina e di farti lavorare…..

    Un bacio bella donna!
    La tua vita e la tua penna sono un faro per tutti noi… non ti permettere di abbassare la guardia!
    Besos
    Uvetta

  9. "mettiti a fare qualcosa per qualcun altro"

    Credo sia davvero l'unica medicina, soprattutto per quando vorresti solo far qualcosa per te stessa: seppellirti.

    Ti abbraccio forte, vorrei poter fare di più

    /graz

  10. Lascio un commento, come se potesse fare la differenza. E figurati che io so immaginarmela, quella paralisi, e posso immaginare che sia un nido. Un anestetico, quasi. E tutte le belle parole che potevo dire le ha già dette il tuo blog. Però credo che alla fine sono le tue figlie, sono loro, il motore. Tu lasciati trainare 🙂 Ti abbraccio forte.

  11. Bimba bella, il signor blog non siamo noi, ma è la tua parte razionale. Sembra facile a dirsi, ma quando la mente inizia a viaggiare, niente riesce a fermarla, nemmeno il signor blog. Anche la mia mente, ultimamente, è assolutamente ingestibile. Diamoci un po' di tempo poi, se il chiodo fisso non si toglie di torno, dovremo fare qualcosa di più incisivo per mandarlo decisamente a quel paese. Ti voglio bene, e ti mando un bacino. Milva

    P.S. quando la solitudine si fa troppo assordante, per favore, chiama.

  12. Scrivo di getto.
    Non so. Il blog è saggio, è vero. Ma sono d'accordo con sononera. Tutto questo incoraggiarti ad essere forte, sia pure in ottima fede, viene anche un po' dalla nostra paura, dal nostro dolore nel dover vedere la sofferenza altrui. Ma avrai anche il diritto di lamentarti o arrabbiarti o avere paura! Non sentirti in dovere di ricacciare immediatamente tutto dentro e andare a "fare qualcosa", meglio ancora se "per gli altri". Qualche volta PUOI anche concederti di metterti a dormire con la testa nascosta sotto il cuscino, e basta, se è di questo che hai bisogno. Non è obbligatorio essere forti e inossidabili in ogni momento, non è neanche materialmente possibile.
    Un po' di debolezza te la puoi permettere, ogni tanto. Tanto lo sai che poi riprendi il cammino forte come prima.
    In bocca al lupo. Un abbraccio.
    Barbara

  13. Annetta, Annetta mia! Mi stai facendo piangere, come non facevo da quel giorno lì, quando ero a salutare Anna Lisa. Certo, è vero, e troppo spesso devi ricordarmelo, che non puoi sentirti come mi sento io, momentaneamente e spero definitivamente guarita, ma col pensiero che potrei riammalarmi. Il filo teso su cui cammini è molto molto più alto di quello su cui cammino io. O  meglio, io al momento la mia traversata nel vuoto l'ho fatta, sono arrivata dall'altra parte, e ad ogni controllo riparto, passetto dopo passetto, e tiro un sospiro di sollievo perché ho di nuovo fatto il percorso a ritroso. E così via… Tu invece su quel filo ci devi funamboleggiare ogni giorno, un passetto avanti, uno indietro, una pausa, e dall'altra parte ti sembra di non arrivare mai. Lo so, questa è la mia metafora, non la tua. Ma il blog dice bene: tu non sei mai sola. E su 'sto cazzo di filo – scusa il francesismo – se si è bravi come te si possono fare un mucchio di cose. E guadagnare un altro passo. E un altro passo. E ancora un po' di vita, di amore. Di felicità. 
    Un giorno m'inviti a merenda?
    Ti voglio bene, ma tanto tanto
    Giorgia

  14. Tesoro!
    E lo dico nel vero senso della parola: tesoro = "cosa preziosa", in questo caso "persona preziosa".
    Me ne torno a casa zoppicante dopo una giornata in giro per lavoro, mi stravacco sul divano per tenere un poco sollevata la zampa infortunata e inizio il giro dei blog, sempre e rigorosamente dal tuo.
    E cosa trovo?
    Parole che scavano profondo nell'anima, che mi mettono davanti allo specchio di quello che potrebbe essere, perché alla sindrome del sopravvissuto io non ci sono ancora arrivata e allora questi pensieri ogni tanto fanno un giretto pure da queste parti, magari non proprio tutti, non proprio identici, ma tanto, tanto simili.
    E allora ti dico solo che la prossima volta che mi metterò davanti allo specchio sarei orgogliosa, tanto orgogliosa di vedere un riflesso che assomigli anche solo un po' a te.

  15. Questo tuo dialogo con il blog arriva fino all'anima. Sono arrivata alla fine con una piccola spina nel cuore per quello che hai scritto. Per le tue riflessioni che scavano dentro, per il dolore dell'incertezza che si aggiunge all'altro dolore di questi giorni.
    Cara, vorrei dirti una cosa, non dirmi invadente, ma perché non ti ritagli un angolo tranquillo ogni giorno dove stare tranquilla con te stessa e scrivi?
    Più o meno tutte abbiamo questa tendenza/passione e tu che scrivisempre con parole che pongono l'anima di fronte a tante verità, in un modo che rimane impresso per giorni a chi ha la fortuna di leggerti, potresti trovare un conforto nella scrittura.
    Non ti dico di scrivere di cancro, ma piuttosto di qualcos'altro che abbia a che fare con la tua vita, che so i racconti delle tue esperienze in Danimarca, o momenti che ti hanno vista felice e che ricordi con particolare intensità.
    La scrittura fa tanto bene e in alcuni momenti aiuta ad essere soli con se stessi e al contempo a non esserlo. (E si può anche scrivere qualcosa in più,  oltre al blog…)
    Ti abbraccio fortissimissimo
    Rosie

  16. Conoscevo un Grillo parlante, non un Blog parlante, ma questo Blog parlante (un Blog saggio, giudizioso, amichevole, un Blog coi fiocchi, non vi è dubbio) secondo me è un Blog un filo sfortunato perchè non deve mica redarguire il Pinocchio di turno, eh no, questo signor Blog si deve confrontare con una Tipa che, pur non conoscendola personalmente, mi pare una specie di Fata Turchina, una Tipa saggia, giudiziosa, amichevole quanto e più di lui, una Fata coi fiocchi, una Fata coi capelli di un azzurro intenso (anche quando i capelli, ogni tanto, spariscono) che ogni tanto si rattrista pure, perchè vabbè essere Fata, ma la vita è la vita, non una fiaba a lieto fine, e anche le Fate nel loro intimo (e a ragione) si deprimono.

  17. Mi sono resa conto che stavo aspettando questo tuo post…Certo, mi hai stupita ancora una volta per la bellezza e la schiettezza delle tue parole. Non posso dire di avere la sindrome del sopravvissuto (non in questi giorni, almeno), dato mi devo ripetere più o meno una volta ogni ora che i miei stramaledetti controlli di questa settimana andranno bene, ma chino il capo davanti a ciò che scrivi, perché ho solo una vaga idea di cosa voglia dire preparare quelle lingue di gatto. Mi immagino accanto a te, a passarti la farina e magari a litigare sulla quantità di zucchero da metterci…In questi giorni mi pesa tanto la lontananza fisica da tutte voi, specialmente da te. Un bacio gigante.

  18. Questo post è un capolavoro.. ma essendo vita vera e non inventata, tu sei un capolavoro. Da quando Anna Lisa è libera ho pensato tanto a te, a quanto sarebbe stata dura per te…senza di lei e con la sua storia davanti. Penso ma non posso veramente capire, lo so. Ma posso volerti bene e dirti quanto sei speciale e meravigliosa. C’è tanto da vivere, c’è solo da vivere. Un abbraccio, Samantha

  19. @tutti: grazie tutti. lo ripeto il blog siete voi insieme a me, solo con voi ha senso quello che scrivo e che scriviamo insieme. ma non vorrei trasformare questo momento di terapia personale per un dolore realissimo, in un pretesto per raccogliere complimenti a destra e a manca. ma grazie però, perché lo sapete come me, ci sono momenti in cui ce n'è più bisogno, anche di sentirsi dire che si è bravi, anche se non si sta facendo niente di speciale.
    insomma, ci siamo capiti

    @alle amiche cancer blogger: sono assolutamente consapevole che tra voi non c'è nessuno che si sente tanto sopravvissuto fino in fondo, ed ero assolutamente autoironica e ironica insieme a voi, spero che si capisca meglio ora. siete voi che, purtroppo e per fortuna, capite meglio tutto quello che si smuove dentro di me. e per l'appunto, non per caso.

    ma adesso basta parlare di me che mi sto nauseando.
    comunque sto meglio, davvero, grazie

  20. C 'è tanto da scrive, tanto da fare, da scoprire, da provare. E soprattutto c'è da non perdere la speranza, in barba a tutto e tutti. Anche se un pò di paura, di stanchezza ci può stare eccome!
    un abbraccio
    Vale

  21. la mia nonnina diceva che per dormire c'è sempre tempo. non farlo ora, splendida donna. vivi la tua vita, con le tue figlie e quel sant'uomo. e vivi anche il dolore. il dolore va affrontato di petto, ma lasciando che ci passi dentro. non ha senso cercare di evitarlo. vivilo tutto. e poi sorridi. e vivi. perchè anna lisa è questo che ha fatto, fino in fondo.
    (e non pensare di essere la prossima della fila, sciocca amica mia. le casse, al supermercato, chiudono quando meno te l'aspetti e ti tocca rimetterti in fila da un'altra parte. e non succede solo alle casse al supermercato).
    ti voglio bene.

  22. Cara Anna, posso dirti che sono sempre più orgogliosa della nostra parziale omonimia? Sei sempre nei miei pensieri,anche se,da tempo,non riesco nemmeno a lasciarti un saluto.
    Sono risalita sulla "giostra" con il mio papà…ma un brutto giro lo avevo già fatto con la mia mammina,ok, la prossima in fila potrei essere io…allora,per sfuggire alla paura, godiamoci ogni piccola goccia di felicità. Ti abbraccio.Dany G.

  23. c'e' tanto da vivere , c'e' tanto da fare. Grazie a te – e al dottor Blog ovviamente :o) – per la riflessione di oggi !
    Buona merenda !
    Chicca – ww.matraca.it
     

  24. Si, c'e' tanto da vivere…….tanto da fare! Cio' che provi, e' piu' che naturale,
    e lo e' altrettanto esternare le tue emozioni e condividerle!!
    La blog-terapia, e' una marcia in piu'! Un abbraccio da Arcobaleno

  25. ciao,

    spero tanto di vederti domani, ogni giorno c'è un piccolo pensiero pieno di tantissime cose e visto che ho scoperto che sono in tanti a renderlo pubblico, eccomi qua anche io
    qui fa freddo ed è diventato tutto grigio all'improvviso, sembra che ci provino gusto a ricordarti che siamo al nord…e chi se lo dimentica

    e guarda che puoi venire anche senza portare le lingue di gatto che prima o poi vorrei però tanto assaggiare!

    un grande abbraccio

    E.

  26. Il blog sapeva del tuo dolore e lo temeva, ma adesso che ne hai parlato è contento perchè è bene buttare fuori tutto ciò che fa male. Stai un po' meno male e il blog ne è felice, anche se fa il  burbero e ti dice su, su …
    Ha ragione chi ti ha consigliato di scrivere anche della Danimarca. Questa estate, ne hi visto un "anticipo" , visitando il museo di Nolde a Seebull.
    Guardando quella pianura che si perde in un orizzone lontano,  ti  ho pensato  e ti ho inviato l' augurio di uno sguardo  davanti a te che si  perda  in uno spazio  che non ha fine.  Un abbraccio. Renza.

  27. Ciao-
    Sono arrivata al tuo blog dal blog di wolkerina.
    Ti vorrei fare coraggio ma so che le parole non servono in certi momenti (anche io sono malata ).
    Un abbraccio
    Rara

  28. Cara Wide…..hai veramente ragione….ANNA LISA manca, manca veramente tantissimo e profondamente a tutti noi che, seppure solo indirettamente abbiamo avuto la fortuna di incontrarla……
    Voglio solo dirti che sei una persona profondamente splendida!!!!!
    Abbraccia le nane per me

    La dottoressaGiò

    P.S. una leccata alle bimbe dal cocker Tobia

  29. Il tuo post andrebbe fatto leggere a tutti quelli che pensano che la comunicazione  virtuale sia qualcosa di falso e superficiale. 
    Hai mai pensato di scrivere delle favole per le tue bambine? Oppure sono già troppo grandi?
    LaStancaSylvie

  30. tanto da vivere! hai ragione , quanto dolore ma quanta forza nel voler reagire a tutto questo immenso dolore… mi hai fatto piangere….
    scrivi, pensa a te stessa ma, soprattutto, reagisci reagisci reagisci e attaccati sempre più alle tue bimbe.
    un abbraccio cenerentola

  31. tu sei grande davvero, e il Blog ha ragione
    e ogni anno, ogni decennio (e te ne auguro tanti) strappato alla marcia delle cellule impazzite ha una dedica silenziosa ad Anna Lisa, e va vissuto bene, godendo ogni attimo
    vai di spignattamento e goditi le coccole delle tue figliette 
    baciotto

  32. Ti leggo da tanto, e questo post mi ha confermato quel che sentivo. Sei una persona speciale, come lo era Anna Lisa, ma diversamente da lei. C'è nelle tue parole una saggezza e una dolcezza che non ho mai trovato in nessuno e sono grata di poter leggere le tue parole di tanto in tanto.
    Questo post arriva al cuore, e l'unica cosa che sento sensato fare per me è raccogliere l'invito del blog: "C'è tanto da vivere. C'è tanto da fare."

    Lucia

  33. Bello questo post. Anche se molto molto pessimista. Okay, capitano le giornate in cui si vede tutto nero, in cui sembra di stare in un vicolo cieco. Uno dei verbi che ricorreva piu' spesso nei post di Anna Lisa era 'progettare': non importa cosa o quanto si riesca poi effettivamente a fare, l'importante è avere delle mete davanti a sé, degli obiettivi verso cui tendere: non importa se l'obiettivo è preparare una merenda per le flglie o frequentare un corso di russo. Non farti mai mancare la voglia di fare. E' questo che ci tiene in piedi.
    Un caro saluto
    Luce Rossa da Empoli

  34. Torno ogni tanto a leggere questo post, che non sapevo commentare e non so. Lo leggo e rileggo perché è di una bellezza che si rinnova a ogni rilettura. E ti mando un abbraccio grande.
    (spesso silente ma sempre presente. marilde)

  35. ciao
    finalmente ho trovato qualcuno che come me distingue la sindrome da sopravvissuto a  quella del prossimo della fila, anche se io non ho saputo usare delle definizioni così efficaci. Non credo che una situazione sia meglio dell'altra, le conosco bene entrambe, mia mamma sopravvissuta, per così dire, io ho letto nel calvario di Anna quello che sarà il mio (maledetti polmoni!)
    Sempre divisa fra "cerco di fare una vita normale" e "mi prendo solo quel che voglio e faccio l'egoista felice gli ultimi anni della mia vita". E un bimbo piccolo da far crescere, assieme a me finchè si può, non aiuta alla serentià. Ma vederlo imparare cose nuove ogni giorno, la complicità che  stiamo creando, ridere con lui a volte cancella anche la paura. non di morire, ma di soffrire, di passare mesi in ospedale a "prepararmi"…  Il mio bimbo mi fa capire che questo percorso non è da buttare. Come ha maturato me in 2 anni, se lo so vivere nel modo giusto aiuterà anche lui tutta la vita…. volgio insegnargli cos'è l'amore, quali sono le cose importanti della vita, e che l'assenza lascia sempre un velo di tristezza, ma di quella buona, che reca saggezza.
    Non è sempre facile, anzi. Io mi arrovello e mi tormento sempre. Almeno non morirò ( di cancro o di tegola!) incoscente, almeno qualcosa so di averla capita.

    permettimi di abracciarti

    eli

  36. @eli: permettimi di rispondere con forza a questo abbraccio, oggi in particolare. e che i nostri polmoncini tengano duro, questi spugnosi accessi alla vita. un bacio al tuo bambino

  37. Anch’io ho letto,silenziosamente,ma ho letto spesso. Come con Annina all’inizio,credevo (e lo credo ancora…) che ogni parola,dinanzi al tuo post,sia superflua,perché hai detto tutto,con una sincerità disarmante…

    E dunque posso unicamente stringerti in un forte abbraccio e continuare a ripeterti,a mo’ di mantra, non sei sola! Non lo sei!

    La Prof

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