Prendete questo post come viene: oggi ho fatto la chemio e benché l’effetto si faccia sentire più forte a partire dai due giorni successivi, sono comunque invasa di roba tossica che la metà stenderebbe un rinoceronte, per cui usate le pinzette mentre leggette qua.
Sono arrabbiata. Lo devo riconoscere. Da quando ho aperto questo blog forse ho innervosito parecchie persone con la mia calma, forse qualcuno avrà pensato che fosse una costruzione e non escludo che lo sia, in parte. Spesso mi sono descritta calma per calmarmi, questo sì. E però, inutile negarlo, da qualche mese mi arrabbio facilmente. Oddio, l’ho sempre fatto, sono una stronzetta io, prendo fuoco facile, anche se poi me lo scordo subito. Insomma non ho un carattere dolce dolce. Chiedetelo alla povera Nina che si becca un sacco di liti mamma-figlia, di cui se ne merita, forse, un quarto.
Però ora è diverso, sono arrabbiata in generale. Non ce l’ho con la mia malattia, non ce l’ho con chi, in ambito medico, ha molto sbagliato con me. Ma tollero molto meno gli altri. Da quando prima del viaggio ho avuto la mia furibonda litigata, benché quella poi sia in via di risoluzione, è come se avessi stappato un mondo di cose inespresse e non dette finora. Perché ne ho sempre mandate giù tantissime. E adesso non mi va più. Non perdono i messaggi/telefonate egoistici e mal espressi di chi pensa che buttarti addosso le proprie presunte rogne sia un modo di farti capire che non sei solo. Non tollero chi si fa sentire solo per sapere come sono andati i controlli. Non ci sto a perdonare i silenzi codardi di chi non ti chiama mai. Neanche una volta in 9 mesi. Non ci sto che non mi si faccia passare nemmeno un momento di nervosismo e di stanchezza e che mi si critichi. Non ci sto. E’ normale che ci si critichi, ma francamente forse nel mio caso le critiche possono passare. Ho il cancro da 4 anni e mezzo, non ho più un lavoro, non ho più una vita sociale, le chemio mi hanno devastato per cui non ho nemmeno più un volto che riconosco (per non parlare di un sedere), non ho una vita relazionale proprio sana o minimamente normale. E allora va bene così. Va bene così come cucino come tengo casa come educo le mie figlie come mi vesto, va bene così. O con me, o contro di me. Ho bisogno di gente che ci sostenga, non di persone che mi ricordano che potremmo essere malati tutti. E però magari voi non lo siete e io sì e allora se non ci state a saperci sostenere, non è che si senta proprio il bisogno di una critica anche costruttiva, anche in buona fede. Anche no. Facciamo una fatica inimmaginabile, ci servono le pacche sulla spalla, magari non quelle pietose, ma quelle di sostegno. Non ci serve: “su con quelle ginocchia, non si corre così una maratona!”
Che poi ora non vorrei che si scatenasse il senso di colpa tra chi legge questo post. Chi legge qui è esentato da questa mia arrabbiatura (con rarissime eccezioni e loro lo sanno di chi sto parlando).
Tranquilli ecco non ce l’ho con voi, voi ci siete, siete qui e si sente, eccome.
Però, lo vedete, sono arrabbiata e non è da me. Non mi piace essere così arrabbiata perché so che non mi serve e non mi fa stare meglio. Per cui ora ci lavoro su questa cosa. Non perché credo che non serva un minimo di rabbia ogni tanto, ma perché non serve sentirsi feriti dai comportamenti inadeguati – o presunti tali – degli altri. E’ assurdo che io mi senta ancora ferita da una frase sbagliata, da un messaggio mancato, da una proposta che semplicemente per me equivale all’impossibilità della mia vita in generale. Non va bene. Gli altri hanno tutto il diritto di sbagliare, ma io ho il dovere di non soffrirci. Ci vuole distanza. Ci vuole che le molli le cose che stanno lì a fare rognk rognk dentro di te e rodono le tue ore migliori. Non so come farò, ma sapere che comincio a lavorarci da adesso, da questo post, già mi fa stare meglio.
Anche questa è blogterapia.
Anche se magari è un po’ tossica.
Io non mi sono intossicata con questo post, mi è venuta solo voglia di abbracciarti e di dirti che sei speciale, e gli altri che non hanno la sensibilità per capirlo non sanno nemmeno che cosa si perdono. E hai fatto bene a sfogarti qui, in certi casi bisogna buttare fuori il più possibile delle cose brutte!
Con te naturalmente. Anche se confesso che qualchevolta quando mi arriva la mail che mi segnala un tuo nuovo post faccio finta di essere troppo impegnata e non lo leggo. Perchè la verità è che a secondo dei giorni le tue sante verità mi fanno tornare la paura. Comunque anche se non ti conosco (o forse si !) e qualche volta non ti leggo, ci credi se ti dico che ti penso più volte ogni giorno e parlo di te attorno a me come se fossimo amiche da sempre ? Consentimi di dirti che non condivido la tua conclusione di oggi: la rabbia non è sempre negativa. Ci sta eccome. E ogni tanto fa proprio bene farla venire fuori, anche se è esagerata nei confronti di chi se la prende. Chi capisce bene (o almeno ci prova), al diavolo gli altri. Perchè tu sai il motivo che te la fa venir fuori, chi se ne frega degli altri, ma l’importante e che tu possa urlare cosa ti senti dentro. Un abbraccio forte forte da farti stringere, anche se solo per qualche secondo, quel sederone che ti ritrovi !
Nemmeno io mi sento intossicata. Anzi. Spesso mi accorgo che gli altri non hanno un briciolo della sensibilità che ho io. E anche io spesso mi sono sentita intossicata.
Ci credo che la rabbia è un sentimento che non ti piace : ma forse anche questa è una fase che va vissuta, metabolizzata, percorsa. E sono sicura che alla fine troveremo qualcosa di buono (ovviamente di buono per noi). Un abbraccio
Cara Wide io ti conosco da poco tempo, ma ugualmente sento di volerti bene. E’ irrazionale, ma così sento. E penso anche che sei un essere umano sottoposto a uno stress enorme, e fai benissimo a incazzarti e a sfogarti, hai tutto il mio appoggio.
Io ci sono, sono con te, per quello che può valere, se brontoli mi pare il minimo, sei una forte vera, e avrei davvero voglia di abbracciarti o di paccarti, e mai pietosamente, ma con tanto affetto e tanta ammirazione per una donna che sta attraversando strade davvero difficili, ma lo fa con uno spirito che mi fa rimanere, sempre, stupefatta.
Io vorrei dire una cosa ma non so se posso, se la faro’ bene o male. Perchè ho paura di farlo male e in fondo io non ho mai commentato. Ti spiego che anche io sono malata, non come te ma anche io sono spesso rimasta delusa dalle persone perchè…non capiscono….Non si comportano come vorrei. Però pure io magari, adesso e con questo commento, ti sto deludendo (perchè forse ti sembrarà che stia scusando quelle persone che ti hanno fatto male) eppure ti scrivo con le migliori intenzioni. Chi mi dice allora che chi mi ha deluso è invece partito con le migliori intenzioni, con la voglia di starmi vicino, di farmi una carezza con le parole? La carezza a volte non riesce perchè siamo umani, non siamo infallibili. Sono diventata più tenera nei confronti di queste persone, meno arrabbiata. Comprendo che loro non possano sapere di me, di te, di quello che soffriamo ora e forse anche domani. Le loro vite son ben tracciate, le nostre piene di desideri spezzati. Non li biasimoo. La loro ci sembra spesso compassione, egoistica pietà ma Dumas diceva che così ci guardano le persone quando si trovano davanti ad una sventura che non oggi, ma forse domani, potrà colpirli. Io li capisco. Hanno paura. Anche io ho paura.
Pur vivendo una situazione diversa dalla tua, molto stressante ma certamente non paragonabile, mi riconosco molto nelle tue parole e soprattutto in quanto dici alla fine del post. Gli altri hanno il diritto di sbagliare, ma noi non dovremmo soffrirci. E però così, oltre che con chi ci fa del male, ci arrabbiamo anche (almeno io) con noi stesse perché “ancora” ci sentiamo ferite. Ma imparare a non lasciarci ferire è un lavoro faticoso e lungo, e ogni tanto sembra di fare un passo avanti e due indietro, di perdere tutto quello che avevamo faticosamente conquistato, e che non è mai conquistato del tutto. Perché siamo umane, anche noi, e ogni tanto abbiamo solo voglia di sfogarci, urlare e tirare calci e prendercela con qualcuno e chiedere una pacca sulla spalla, farci coccolare. Quello che dicono l’anonima e Dumas è molto bello e vero. E’ un problema di paura. Ma capisco anche che ogni tanto ci si stufi di essere sempre noi a capire gli altri e si desideri liberarsi per un po’ almeno da questa ulteriore fatica, e che la facciano un po’ anche gli altri nei nostri confronti. Ti abbraccio.
Sbarazzarsi di quel che si ha da dire significa anzitutto sbarazzarsi, finalmente, degli Altri – questo crollo della diplomazia che si rivela essere finalmente un attentato contro la società della “concordia” (nell’interesse delle Leggi morali, nella conservazione dei “rapporti umani”).
La famosa ipocrisia sociale, forma, maniere, convenevoli. Eufemismi, ciarpame.
Da cancer-blogger e cancer-woman immagino quanti post croce-rossini ti sei dovuta sciroppare, ma da oggi ti è permesso tutto, credimi! Anche di mandarci tutti a c………
Un caro saluto
Ho letto questo post con il sorriso sulle labbra, perché ho “visto” la vera Wide. Una che si infiamma, ma una grande donna che si interroga, che si dà risposte, che si confronta, che si mette in gioco. Autocritica, autoironica. Una davvero speciale. Anche nei giorni tossici.
Be’ ogni tanto fa bene mettere nero su bianco quello che pensi di una persona, ti fa capire perché le vuoi tanto bene. Milva
Più che tossica, direi disintossicante…E’ vero, la rabbia quando si scatena non ci fa stare bene, ma ci aiuta ad incanalare il nostro livello di stress, a vedere con maggior lucidità e senza falsi buonismi, ciò che non va e ciò che veramente vogliamo e ci manca. E quando la nostra sensibilità è troppa, non è così facile prendere le distanze da una frase, un atteggiamento, un sentimento che possono ferirci. Ci vuole tempo e pazienza e lavoro interiore, che non sempre sono così facili da trovare… Un abbraccio
Patrizia VR
Io ci sono. E, qualsiasi cosa tu scelga, va bene così!
Non mi sento intossicata e ti sono vicina come posso, con tanti patpat, abbracci, pensieri positivi e con la voglia, il desiderio di capire sempre il più possibile.
Non è molto, ma è sincero.
Sono molto serie le cose che racconti in questo post-terapeutico di sfogo, e quelle persone che si comportano nei modi che tu racconti dovrebbero solo vergognarsi.
“Gli altri hanno il diritto di sbagliare, ma io ho il dovere di non soffrirci”, mia cara Wide sei già su un’ottima strada eccome se ci stai già lavorando.
Ecco vedi, come faccio a non ripetermi dicendoti che sei una persona speciale, per te è come se fosse poco importante sapere se è meglio il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, perchè la tua successiva affermazione sarebbe, “pieno de che? E’ quello vuoto che io saprei e so come riempire, è lì che c’è più da vedere e da fare.”
Come dire sei una persona dall’impagabile introspezione, ti metti sempre in discussione , nonostante tutto il tuo dolorosissimo travaglio, riesci comunque a far imparare alle persone come ci si deve comportare, e credimi, non è poco.
Ti voglio bene
Fourpi
Con te Wide, senza se e senza ma. Il post è moderatamente tossico, ma niente che noi non si sia in grado di sopportare. 😉
Butta fuori, butta fuori tutto, perchè se in parte fa male, sono sicura che dall’altro canto è terapeutico.
Un abbraccio, una pacca sulla spalla, un sorriso.
Raffa
Scusate sono l’anomima che citava Dumas, non sono molto pratica con i commenti e avrei dovuto firmarmi: Sofia . Vorrei aggiungere altro e commentare a ciò che nel frattempo è stato scritto ma non sono sicura della terapicità della rabbia. Almeno della mia, per come sono fatta io.
Alcune persone possono essere allontanate, alcune dimenticate ma altre, altre fanno parte della nostra vita e come si fa a prenderne le distanze? a non sentirsi delusi e arrabbiati quando ci feriscono? Dici che hai il dovere di non soffrirci, non sono d’accordo. Non è tempo di “doveri” per te, è tempo di diritti. Prenditi il diritto di provare quella sana rabbia, per mezz’ora, un’ora, una giornata e poi via, prenditi il diritto di gioire e pensare a chi ti sa voler bene.
un abbraccio stritolante!
Non so se sia a tema, ma io ti ho proprio scelta. Ti ho letta e ho pensato che è un privilegio incontrare qualcuno che ti piace come pensa, come guarda il mondo e come ci vive dentro. Per cui critiche, costruttive o meno, proprio non saprei fartene. Ecco. Te lo volevo dire!
Io sempre con te. Figurati. Tu sei nella mia vita, soprattutto la mattina, quando mi dico ” chissa’ come strà e cosa farà oggi, la mia Wide.Ps: ecco volevo anche dire che anche io mi arrabbio pochissimo, e il blog è un posto buono anche per sfogare questa parte di me totalmente inespressa. Sa come è. Alle volte incazzarsi fa un gran bene.
Ps 2: Sto leggendo un libro “donne che corrono coi lupi”, e non so perchè ho pensato che lo avevi letto, che c’è molto anche di te, e di tante di noi che sfiorano queste pagine, in quel libro.
Ti abbraccio
…finally…tira fuori un po di sano egoismo…..ne hai tutto il “dovere” verso te stessa …
ti abbraccio
tua affezionata lettrice
con te senza se e senza ma. no, tu non intossichi il mettersi ad esternare ciò che ci intossica è salutare.vedrai che presto ritroverai il tuo equilibrio. e come diceva Annastaccatolisa le persono intorno devono imparare a non dire stupidaggini camuffandole da cose intelligenti. ripensa al tuo meraviglioso viaggio e di quanto sei stata bene e di quanto senso di pienezza ti sei riempita un abbraccio
Questa è blogterapia, questa è la mia amica Wide, questa è scrittura che ripulisce l’anima dalle tossine (no, certo che non è tossica…), queste son quelle cose da leggere e rileggere, da far circolare (e pubblicare dove sai :-)) Questo è vivere con il cancro, chi vuole capire capisce, e chi non ci riesce non vuole farlo. Vai socia, sono con te, sempre
Sono i tuoi primissimi post che leggo, è incredibile quanto sia possibile vedere la tua bellezza attraverso il tuo blog. (:
Ti mando un abbraccio sincerissimo!
Cara,
credo che arrabbiarsi sia … giusto.
Basta con questo sempre capire e giustificare e sentirsi in colpa quando non ci si riesce. È vero che siamo forti, ma i pesi sono già tanti e insopportabili e almeno gli stronzi buttiamoli dove si deve. Malate si, masochiste no! E poi tutto il veleno assorbito con le chemio dovrà pur essere
canalizzato da qualche parte, magari fa bene: rabbia-terapia. Viva la rabbia! Viva Wide
arrabbiata!
Ti abbraccio
gio.co
P.S.: io stasera sono molto arrabbiata perché ho molta paura per domani
ti ho mandato una mail, mi fai sapere se ti arriva per favore? l’indirizzo non è quello che uso qui per commentare, ma sono sempre io…
Anna,sono 2 ore,ormai 3, che fisso lo schermo aperto sul tuo blog. Vorrei essere capace di scrivere qualcosa PER TE, qualcosa di buono ed utile,ma sono talmente arrabbiata per quello che ti succede, che prima devo lavorare su di me e molto. Quanto voglio tutto il tuo bene,”sappilo”. DanielaG
Cara Wide, ti servirà a poco ma davvero mi ritrovo tanto, e non è la prima volta, in alcune tue emozioni.
Macchè emozioni tossiche… emozioni.
Come fare finta che tutto ci scivoli via, come fare finta che “certe” assenze non facciano male, come fare finta che il sentirsi dire che “potrei morire anch’io per un vaso caduto dal davanzale” non ti faccia imbufalire!!!!Il
Il sano passaggio, da persona speciale quale sei è quello di “lavorarci sopra”. Perchè la realtà non la cambi, gli altri spesso nemmeno… ma noi stessi si. E ci dobbiamo volere bene.
Un abbraccio davvero dal cuore. Un abbraccio impotente, ma davvero pieno d’affetto
non so che funzione ho dis/attivato ma non riesco a rispondere commento per commento, allora lo faccio così, visto che la botta chimica forte arriverà più tardi, approfitto per rispondere fin qui…se ci dovessero essere commenti dopo e nessuna risposta, non me ne vogliate, per i prossimi giorni è possibile che non riesca nemmeno a sedermi davanti al pc (ammesso che lui funzioni…) per cui prendetevi tutti il mio abbraccio riconoscente per ogni singola parola e virgola!
@camden: l’abbraccio me lo prendo e lo stringo forte forte. e sì, il blog serve proprio anche a questo. sennò sai che mozzichi tirerei a destra e a manca (ché già pure così, sono bella pericolosa ;))
@odile: trovo molto salutare che mi leggi solo quando te la senti, davvero, è una cosa proprio sana e mi fa piacere. per quanto riguarda la rabbia, anche io riconosco che abbia una sua funzione, ma in conclusione non deve occupare i miei sentimenti in questo modo. c’è troppo da amare e da fare di positivo, di costruttivo. a quello devo pensare e in quello mi devo impegnare, sento.
@biancaspina: esattamente, hai verbalizzato molto di quello che sento. e anche questa cosa che dici, che è un momento così e va accettato, ci ho pensato molto in questi giorni, mi sono detta che non è che posso negarlo come mi sento, è così, e lo devo riconoscere. ma ora sento anche che è ora di cominciare a superarlo.
@maude: questo commento merita un bel 5 a mano aperta, un po’ ammmericano, ma accompagnato da un grosso grasso sorriso. grazie!
@apina: grazie ape, portami pezzetto pezzetto in valigia nei tuoi viaggi che mi piace immaginarti nelle tue avventure, mi porti fuori da me, mi fa tanto bene!
@sofia: non ti scusare mai di quello che scrivi qui, tanto più visto che le tue parole mi sono state di conforto (la citazione di Dumas è bellissima, poi) perché io sono tendenzialmente come te di indole, più incline al capire, all’empatia con chi spesso negli anni non ha capito me, per questo un momento di rabbia così però ha un significato pregnante per me. certo è qualcosa che voglio superare, come dicevo su, non voglio sia la rabbia a impegnare tutti i miei sentimenti o le mie azioni o le mie parole. e come scrivevo nel post, gli altri hanno il diritto di sbagliare (e come te sono certa che lo fanno nella loro buona fede), ma questo non significa che io ci soffra meno e su questo aspetto, su di me e una sofferenza così, sento di dover proprio lavorare. grazie
@barbara: parola per parola condivido tutto il tuo post e ricambio forte l’abbraccio.
@rossogeranio: no a voi no, a voi proprio no! un bacione e un sorrisone da gatto
@milva: non mi far arrossire, dai, che poi mi vergogno e una cicciona pelata tutta rossiccia è non è un bel vedere. ma grazie. e bacio enorme!
@patrizia vr: hai detto benissimo. devo dire che non mi sentivo di usare il blog come valvola di sfogo senza mediazioni da parecchio tempo, e l’effetto su di me, ma anche su tutti questi bellissimi commenti, si sente. è veramente terapeutico…
@patrizia: bene, mi piace. mi piace molto davvero! grazie 🙂
@fourpi: sei troppo cara, e il tuo “pieno de che” mi ha fatto ribaltare dalle risate. mi vedi migliore, molto migliore di come sono. ma va bene così, me lo prendo tutto questo sostegno, lo so e lo sai quanto mi serve 🙂 un abbraccio
@raffa: esattamente, e grazie che avete le spalle le larghe per tollerarmi anche così. siete voi quelli speciali!
@wolkerina: hai detto bene, mezz’ora di sfogo e poi si passa a lavorare sul diritto alla felicità e al benessere, fuori dalle balle tutte le cose che lasciano l’amaro in bocca, che già mi ci basta la chemio 😉 ti stritolo pure io!
@rossella: ecco ora mi fai piangere, avevo quasi risposto a tutti e invece mi fai commuovere. ti abbraccio, che posso aggiungere? grazie tante volte grazie
@sononera: sai che mi ha consolato sapere che anche tu ti incazzi pochissimo? non so perché ma l’ho trovato consolatorio…meno che pensi a me la mattina, no no no, mica faccio bene al buonumore io!!! tanto meno alla messa in piega 😉
e sì donne con i lupi è uno dei primissimi libri che mi hanno regalato all’inizio della malattia, ma non sono riuscita a leggerlo. è lì in libreria con una bella dedica, che aspetta il suo momento…ti saprò dire 🙂 buon giornata cara
@affezionata lettrice: giusto, almeno qui, almeno un pochino di egoismo. poi si torna a cercare di stare bene 🙂 ricambio l’abbraccio di cuore
@raffaella: hai fatto bene (mi ha fatto bene) a citarmi Anna Lisa e poi il viaggio. Non sai quanto penso spesso a entrambi, e se alla prima con tanta malinconia, al secondo con un senso di pienezza di cui non sarò mai sufficientemente grata.
@giorgia: eccone un’altra che mi fa commuovere, ve possìno! comunque ho compiuto il mio dovere di postatrice 🙂
@blunotturno: oddio, bellezza è una parola grossa in questo periodo 😉 ma l’abbraccio sincerissimo mi piace davvero. se il pc non mi crasha al solito vengo a farmi un giro da te e da tutti i blog amici che non riesco mai a visitare
@gio.co: e io sono qua che, passata la rabbia, accumulo pensieri positivi e come ti scrivevo altrove, macumbe positivissime!
@paleomichi: si è arrivata e ti rispondo di là 🙂
@daniela: cara daniela però non farmi sentire in colpa di questa mia rabbia, non stare in pena per me, sennò mi dispiaccio troppo. prendi il mio abbraccio piuttosto e facciamoci sbollire questa rabbiaccia insieme!
@timenn: grazie di questa tua vicinanza. lo so che siamo vicine, nella fatica così come nella rabbia così come nel giustissimo “dovere” di volerci in primo luogo bene!
quando fai così sei proprio figa
ciao! 🙂
incazzati, sfogati e….. depurati…. ne hai tutto il diritto…..
un abbraccio
la malattia toglie molte bucce. rende più sensibili a sensazioni che si sottovalutano normalmente.. non è tossico il tuo post! è liberatorio e la rabbia, anche se fa un pò paura, non è sempre una cosa brutta.. basta conoscerla! ti abbraccio..
From now on I’d call you WISE WIDEPEAK.
Penso che tu sia una persona equilibrata e per niente superficiale
Inoltre non hai mai giocato a fare la vittima, sei una donna forte e molto consapevole.
Direi che se ti arrabbi hai le tue ragioni, cancro o non cancro certe cose ti farebbero arrabbiare lo stesso e in ogni caso sono sicura che hai dei buoni motivi per essere arrabbiata.
Come dici tu “gli altri hanno tutto il diritto di sbagliare, ma io ho il dovere di non soffrirci”.
Mi permetto solo di dissentire da una cosa: io personalmente ce l’ho coi medici che hanno sbagliato, ma -senti qui come ho imparato da te- non sarò arrabbiata e basta, cercherò di fare di tutto per non essere superficiale e stronza come loro.
Ti abbraccio forte forte forte e ti penso sempre sempre sempre che se solo abitassi a Roma ti porterei le Nanine al parco qualche ora se tu me lo chiedessi.
Ti voglio bene
ciao..avrai ormai capito che leggerti mi ha fatto affezionare. ho letto il tuo post e i vari commenti. condivido sul fatto che ci sia una netta distinzione tra chi è malato e chi non lo è. bene o male (purtroppo) quasi tutti abbiamo dovuto aver a che fare con la malattia. ma soffrire perchè ce l’ha qualcuno che ami da morire è una cosa, soffrire perchè ce l’hai tu e un’altra. non lo si può comprendere. qualsiasi esperienza di vita ci da qualcosa….è chiaro che c’è anche chi si dispera perchè gli è saltato il parrucchiere. e quasi ci sarebbe da invidiarli……
è un momento cara Anna, il momento di una donna/moglie/madre che è sempre in guerra da 4 anni e, a volte, è un po’ stanca..si scoraggia e si arrabbia. inoltre…è inutile, sono poche le persone che sanno davvero sostenerti nel modo adeguato. c’è chi penserà il solito banale “oh…poverina….” e chi invece pensa che tu sia una sottospecie di creatura sovraumana che può sopportare qualsiasi cosa (problemi tuoi e altrui…). io ti dico che ogni giorno vengo sul tuo blog per leggerti….per sapere come stai certo…ma anche perchè mi piaci. come mi piaceva leggere Anna Lisa….mi divertiva. mi dava e mi da’ positività. non voglio evocare tragedie ma ricordo che quando mio padre morì l’anno scorso la sua dottoressa mi abbracciò forte e mi disse “Coraggio grande donna”…quel grande donna mi ha fatto abbozzare un sorriso anche in quel momento. questa frase è sicuramente x te…grande donna. ciao. Arianna
Mi capita spesso di pensare a te, anche se non ti conosco personalmente, ma mi sei entrata dentro e capisco la tua rabbia, perchè un tempo l’ho provata anch’io. Certe persone mi hanno profondamente delusa disinteressandosi completamente allontanandosi da me e da ciò che stavo passando….ero rabbiosa anch’io, poi ho metabolizzato tutto.
Tu sei una donna forte lo si evince da quello che scrivi, traspare da tutto….gli altri quelli che ti fanno incazzare sono dei deboli e non ci si può fare molto.. mandali aff….Ti abbraccio forte katia
Questo tuo post non fa che confermare quello che ho scritto in un mio commento di qualche giorno fa. Tu, con le tue parole sempre così adeguate ad ogni contesto, fai luce ed ogni volta che leggo un tuo post e lo “metabolizzo” poi mi sembra di essere maturata un po’, di essere cresciuta. Mi ritengo davvero fortunata ad averti “incontrata”, seppur solo virtualmente. Grazie.
Eleonora
Ciao! sono contenta di ritrovarti, ti ho pensato in questi giorni e anche se non ci conosciamo personalmente, mi sei entrata dentro e capisco perfettamente la tua arrabbiatura, perchè l’ho provata anch’io un tempo. Mi sentivo così delusa dal genere umano, da certi cosidetti Amici che mi avevano allontanata …ci ho sofferto e poi ho metabolizzato il tutto. Tu sei una donna forte, lo si evince da tutto ciò che scrivi, gli altri sono dei deboli …con certe persone che hanno paura della loro ombra, che si può fare? Io li ho mandati aff… e poi in un secondo tempo ho voluto sapere ed ho avuto la conferma …la paura…animava le loro vite . Ti abbraccio forte Katia
Sei autentica, senza tanti fronzoli. Il tuo post l’ho letto con attenzione e anzichè
intossicarmi mi ha arricchito dentro, lo dico sinceramente. Mi ci rivedo un po’
in te. Tenersi la rabbia dentro fa più male che buttarla fuori. Non te lo devo dire
di certo io, ma continua ad essere sempre te stessa, fa un gran bene.
Ti abbraccio col cuore, spero si senta. Lori.
Ho fatto un po di casino, pensavo non ti fosse arrivato il post …alla fine ti è arrivato doppio . Ciao un abbraccio katia
E’ difficile aggiungere un commento a tutto quello che è stato scritto finora. Per esperienza personale so solo che la rabbia repressa fa male, tanto anche. Non so se esista rabbia “costruttiva” o “positiva”, so solo che va (andrebbe), in qualche modo sfogata. Anche io come Te, ne ho repressa e continuo a farlo (purtroppo il carattere si può, forse, modificare, non cambiare), ma quelle rarissime volte in cui a riesco a buttar fuori…bè per un attimo, almeno va meglio. Spesso, come per Te, a farne le spese è stato, e lo è ancora, mio figlio (ancorchè 21enne) e di questo non vado certo orgogliosa…
Quello che bisognerebbe davvero imparare a fare, è non aspettarsi troppo dagli altri, che spesso le aspettative vengono disattese; imparare a distinguere chi merita la nostra “rabbia” chi il nostro menefreghismo, chi le nostre attenzioni, chi noncuranza….purtroppo questa lucidità si scontra con il voler bene agli altri incodizionatamente e senza riserve….
No. Wide, non è un post tossico: è un post che fa pensare….è un post che fa salire la voglia di abbracciarti, con amicizia e affetto, non certo pietismo. .
E’ difficile dire “sono arrabbiata e non è da me”. Forse è da te, poiché tutti abbiamo quel gradino ed è un bene che tu lo abbia visto e “ci lavori su”. Per quanto riguarda il resto… Non ho storie in grado di poter comprendere tutto il tuo dolore e nemmeno vorrei averne. Sono qui perché voglio esserci, perché sei vera, anche arrabbiata. Spero soltanto di poterlo meritare essendo vero a mia volta. Ehi! Sai che passo meraviglioso per internet, così pieno di falsità?
Vorrei venire a prenderti a casa e portarti on the wide peak
e lasciarti gridareeeeeeeeeee
tutta questa rabbia,
questo senso di oppressione
questo nervosismo e stanchezza.
Riportarti a casa, berci un thè e farci due sane risate, insieme.
Poi chiaccherare e capire che tante cose, tanti atteggiamenti, tante ingiustizie vanno buttate giù senza assaporarle, proprio come alcune medicine.
Un abbraccio forte.
tua White.
NON SEI SOLA, non temere.
Che dire, se non abbracciarti stretta?
Con molto discrezione e rispetto, brava per tutto il tuo impegno e coraggio. Non ti conosco ma ti sono vicino.
Questa blogterapia non è per niente tossica…ho 16 anni e ho apprezzato la tua sincerità…
qua ci sono due post che raccontano di una ragazza che è malata di leucemia…
http://fiorediterra96.wordpress.com/2012/05/01/la-paura-del-silenzio-parte-1/
http://fiorediterra96.wordpress.com/2012/05/04/la-paura-del-silenzio-parte-2-2/
Ah dimenticavo l’ho scritto io 🙂
Non so se sono riuscita a immedesimarmi bene nel personaggio perchè non so cosa si prova…ma ho voluto provarci comunque 🙂
Un Abbraccio a te e alle tue figlie
Buona fortuna per la tua vita!
La rabbia fa bene, oppure no. E chissenefrega???? Intanto tu oggi sei arrabbiata, sfogati, sii tossica quanto vuoi (che poi non lo sei proprio) e poi ritrova la tua calma che fa perdere la calma agli altri. A me piaci. Sarò strana, pure io!
La rabbia è il primo passo per prendere consapevolezza di qualcosa che ci fa soffrire internamente molto. È quando cominci a incazzarti veramente contro qualcosa (che hai sempre tollerato) che cominci a sradicarla. Fonti: …esperienza di una che ha detto sempre detto sì…
Lo so che forse in questo blog non c’entra molto il mio commento…ma è un messaggio che sentivo di dare per esperienza diretta…e più di tanto non riesco a dire.
‘Le persone che ti ricordano che tutti possiamo essere malati’…credo siano veramente meschine, non ci ho mai pensato, o forse sì…ma non ci ho mai badato.
Da una tua amica che ti ha sempre pensato e voluto bene, ma che se è stata assente in questo blog è stato solo per un altro tipo di malattia (diagnosticata anni fa) di cui non ha voluto parlarti per rispetto, e che l’ha costretta all’immobilità per tanto tempo…e che si è sentita sempre in colpa perchè la sua è meno ‘importante’ (uso un eufemismo, ma sono sincera e autentica).
È in genere la rabbia, la solitudine che si provano, la forza che ti manca che…alla fine ti spinge a lottare.
Con affetto, Vogue
OLLLLA’ finalmente uno sfogo come si merita! Hai ragione, non si può, ma si DEVE tirare fuori ciò che ci da fastidio, quella frase che non ci è andata giù, cavolo, tu DEVI esprimere le tue incazzature e non ti vorremo meno bene per questo. Io sono d’accordissimo con la tua frase: “ci vuole distanza”. Bene cara Wide, tifo perchè tu riesca ad attivarla il più in fretta posssibile! Miiii, 3 esse sono troppe ….. vabbè le lascio. Bacio – simonetta
“Non perché credo che non serva un minimo di rabbia ogni tanto, ma perché non serve sentirsi feriti dai comportamenti inadeguati – o presunti tali – degli altri”
“Gli altri hanno tutto il diritto di sbagliare, ma io ho il dovere di non soffrirci. Ci vuole distanza”.
..hai già detto tutto, da donna e mamma super quale sei.
E io ti capisco in pieno perchè sono come te, e per cose molto ma molto più futili ho le tue stesse reazioni. Rabbia, incazzatura e sofferenza. Ingiusta e inutile.
Permettimi di appuntarmi le tue parole, di imparare da te. E lasciami discutere ancora con il mio Dio che mi ascolta sempre quando gli parlo di te. Ci vuole distanza, hai ragione. Negati al telefono se serve, manda qualcuno a quel paese. E viviti solo ciò che ti fa stare bene. Respira. Fatti abbracciare. E AMA. Quello ti riesce benissimo.
Grazie per quanto senza accorgerti fai per ognuno di noi.
Chiara*
hai tutte le ragioni di incazzarti, e di poter scegliere le tue compagnie, evitando coloro che già in passato ti hanno ferito
(se fossimo vicine ti inviterei a casa nostra a fare una sessione di gioco multiplayer, non risolve il problema alla radice ma combattere dei mostri è davvero catartico!)
Baciotto, sfogati qui finche vuoi e soprattutto evita il contatto con chi non ti fa star serena
Oh. Siamo sempre lì. Incazzati pure come una biscia perchè qui con questa storia che il malato evita di crollare per non trascinarsi dietro tutto il sistema e col fatto che tanto “che vuoi che sia se le dico questo o quello, tanto dopo tutto quello che ha passato” non si campa più…basta, basta, basta. Brava Wide, che sentano gli strilli, che vibrino i vetri, per una volta! Poi, chi vuole capire, capisca…
Wide,…. capisco che le parole fanno male…….e capisco che ciascuno di noi vorrebbe ascoltare le parole “giuste”…quelle “vere”, nei momenti giusti della nostra vita…….e non mi vergogno di dirti..che tante, tante volte…..io, che avrei desiderato ascoltare le parole giuste con mia moglie ( e tu sai…..)….io, proprio io, non le ho trovate per gli altri….non le ho trovate per “una amica”…..per un “parente”….per i genitori di un mio alunno che oggi non c’è più,,……io, proprio io, che credevo di sapere tutto….ritornavo a casa ripensando alle parole che non ho saputo dire…..deluso da me stesso….ed ho sempre sperato che quelle parole…..le abbiano lette nei miei occhi……
Ti voglio bene Wide……..queste sono le uniche parole che riesco a scriverti ora………
Ciao
A.
Cara wide, capisco benissimo e spero che la rabbia possa passare. Hai ragione comunque, pochi di noi hanno la sensibilità giusta per capire cosa dire e cosa fare.
Un abbraccio
Silvia
Ciao, non ci conosciamo, non sto a farla lunga su come sono capitata sul tuo blog. Vorrei solo dirti che arrabbiarsi non vuol dire essere cattivi, soprattutto quando per sacrosante ragioni non ce la facciamo più a subire gli strali della vita. E’ una forma di espressione autentica di noi stessi. Non ho un problema come il tuo ma me ne intendo di dolore perchè ho un figlio con una grave patologia, a quanto mi dicono poco o per niente curabile. La vita è bizzarra, distribuisce gioie e dolori, chi dice a caso, chi dice per un particolare disegno. Io non me lo chiedo più, so che quando non ne posso più anch’io mi arrabbio tanto. Non aspiro a diventare santa, ma credo che anche i santi abbiano i loro momenti di furore.
Un abbraccio, AM.
Sei una gran donna, su questo non c’è dubbio, bel carattere, forza e chiarezza.
Ma…adesso mi inibisci nella scrittura…vorrei dirti che non ti conosco di persona, ma qui sul web ti cerco, ti ascolto e la tua voce è sempre quella di un’amica.
Ok sei arrabbiata, e di cazzate in giro se ne sentono tante ma…..vorrei dirti che si ti va di prendere un caffè (o magari una camomilla che è meglio) io ci sono, virtualmente ma anche realmente. Sei molto di più della tua malattia e questo è sotto gli occhi di tutti non temere.
La gente ha paura del dolore, di riflettersi nelle storie degli altri, e scappa, si nasconde nel silenzio nelle frasi di circostanza. Fregatene, c’è tanta gente a posto, seleziona e scegli che puoi farlo e ingora gli stupidi, non capiscono e non capiranno MAI!
Un bacio
La malattia e il dolore spesso disorientano chi non vi è almeno in parte passato dentro, e spesso queste persone, impaurite da ciò che potrebbe forse anche toccare a loro, cercano di esorcizzare la loro paura tirando fuori quelle frasi stereotipate e alquanto stupide, quasi per paura di lasciarsi andare all’empatia, neanche questo li rendesse più vuinerabili e “a rischio” sputano sentenze fuori luogo. Credo che chi affronti la vita come la stai facendo tu, con tutto quello che ti costa l’andare avanti, non abbia certto bisogno di sprone né tantomeno di consigli circa l’avere più coraggio e/o dignità. Ne hai anche da regalare a questi personaggi che la fanno sempre facile quando si tratta di malanni altrui… Ti abbraccio e sto zitta, che potrei dirti? Solo che ti mando un bacio e mi auguro che la tua forza non ti abbandoni mai e che il sorriso possa ritornare.
Paola
non ho letto neanche una risposta a questo sfogo. perchè mi veniva da dire subito dopo la prima riga anch’io. dimostrandomi uguale a tutti. anch’io non sopporto che non ci si possa lamentare perchè ahhh, guarda anche io. e allora urla e manda tutti a quel paese. che quando saremo tutti là la suffa sarà perfetta!