Vorrei riavere le mie guance

Non a tutti i malati di cancro il cortisone fa l’effetto che ha fatto a me e ad altri.
Io ne prendo pochissimo, rispetto alla situazione, ma l’effetto su di me è stato devastante: da un anno devo prenderlo quasi ogni giorno e da subito mi è venuta la famosa “faccia porcina” o a “luna piena” di cui parla il bugiardino. Io che, pure grassa, avevo sempre almeno avuto un bel viso.
Ma si impara a fare a meno di tutto.
E così porto in giro questa faccia deforme, con gli occhi a mandorla malati, (uno inspiegabilmente più piccolo), le guance penzule, il collo gonfio, l’irsutismo, e la gobbetta. Come me ce ne sono altri. Bella consolazione. In particolare una ragazza rumena con cui ci siamo sempre incontrate in dh per la quale provo sempre una gran pena. Poi mi accorgo e mi ricordo che siamo uguali e provo ancora più pena. Per me.
Beh, sono due volte questa settimana che due vecchiacce del dh mi vengono sotto, a due millimetri dalla faccia e mi gridano: “ahooo, ma non me riconosci?!!” scambiandomi per la rumena (di cui ahimé non ricordo ora il nome o forse non ce lo siamo mai detto) e insistono e io gli dico non sono lei e loro insistono, “ma come, sò io, nun te ricordi?”
E tra l’altro sono 2 mesi che non la vedo più la rumena, che non è per niente un buon segno, accidenti.
Questi due episodi di faticosa vecchitudine romanesca, mi hanno avvilito e fatto arrabbiare, non perché non voglia essere presa per la rumena. Ma perché mi fa orrore che non sono più niente, il mio volto è di nessuno o di tutti. E io sono deforme, defraudata ancora un po’ di più da questo cancro. Con questa maschera grottesca addosso.
Certo, lo so, lo dico sempre quanto sono grata al mio corpo e so benissimo che non dovrei preoccuparmi di queste banalità, il cancro potrebbe avermi già ridotto molto peggio (e probabilmente lo farà a suo tempo) ma nel mucchio delle sfighe, anche questa fa la sua porca figura. Anzi porcina.
E io vorrei solo riavere le mie guance.

Ps. Per favore astenersi commenti pietosi o celebrativi, sarebbe offensivo verso la me di prima. Che sono sempre io.

48 pensieri su “Vorrei riavere le mie guance

  1. hai ragione:andare in viso con un viso che e non è più il proprio deve essere terribile,come essere privati di una parte di se stessi.Un’altra parte ancora.Purtroppo ci si accorge che “prima”non si era affatto malaccio sempre un po’ fuori tempo..Però lasciatelo dire:io ti leggo da tanto tempo,sono una tua coetanea,e riesci sempre a meravigliarmi e sorprendermi.Faccio veramente il tifo per te!

  2. Se penso che io la faccia da luna piena ce l’ho già di mio non riesco a immaginare come diventerei prendendo il cortisone.
    Comunque ste due vecchiette sono due maleducate e due grezze, dh o non dh! Un minimo di rispetto per le distanze vitali e dell’educazione ci vuole, eccheccc

  3. Alcuni fatti gravi, malattie in primis, ti portano via mano a mano, erodono a ondate una quantità di cose, alcune scontate e immaginabili, come il tempo, il buon sonno, i ritmi della giornata, i soldi, non dimentichiamo che curarsi costa. Ma ti rubano anche cose alle quali non avresti mai pensato come alienabili, come i tuoi connotati. Eppure anche questo capita.
    Avete mai avuto modo di confrontare una faccia prima e dopo la cura con farmaci neurolettici, ad esempio? O i movimenti, la camminata? Eppure, neppure a queste condizioni da usuraio, così a volte mi appare il farmaco che prende mio figlio, il rimedio è peggiore del male.

  4. Ricordo un paziente completamente trasformato dal cortisone. Entrammo nella sua stanza mentre dormiva e un parente ci disse “non sembra più lui”. Ricordo sua figlia che accarezzandolo ci sorrise: “certo che è lui” e lo guardava con occhi pieni d’amore…
    Ti abbraccio e ti dico che ti trovo straordinaria!
    Lucia
    PS in medicina diciamo: “facies lunaris”…fa più chic?

  5. anche a me la faccia si era un po’ deformata, non molto ma a sufficienza per non essere riconosciuta in alcune circostanze, abbastanza per guardarsi allo specchio e interrogarsi dubbiosa su quel volto riflesso. ricordo lo smarrimento, la delusione e la frustrazione provata. hai ragione, c’è di peggio, si impara a farci i conti ma quando accade fa male..
    ti abbraccio forte cara amica.

  6. Hai ragione a rivolere il tuo viso!!!! Io dopo il trapianto ho avuto una forte reazione allergica al mondo e mi sono gonfiata come un palloncino. Pensa che un giorno che io mi vedevo meglio, mia zia quasi non mi riconosceva…sono andata dal medico e gli ho detto “io rivoglio la mia faccia!”. Sembra una fesseria a cui pensare in certi momenti ma non lo è. proprio no! Ti abbraccio

  7. eh il cortisone… fa bene e fa male allo stesso tempo. Io l’ho preso per alcuni anni per la poliartrite cronica: non mi ha gonfiato eccessivamente, in compenso le mie ossa sono parecchio malandate… forti abbracci e baci 😉
    Patrizia VR

  8. Il corpo trasformato dalla malattia e/o dalle cure è una delle cose più difficili con cui fare i conti, perché ci dice che abbiamo perso il controllo nei confronti di un aspetto della nostra identità, quello, appunto, corporeo. Riconosciamo il nostro sé interiore, nonostante si sia dovuto adattare alle circostanze, ma quello che mostriamo al mondo e che ci riflette uno specchio spesso facciamo fatico a sentirlo nostro. E invece lo è, e dobbiamo fare di tutto per continuare ad amarlo e ad averne cura, anche quando lo detestiamo, raccontandolo e lasciandolo parlare, gridare, se necessario. Come giustamente hai fatto in questo post. Ma è faticoso, faticosissimo.
    Scusa lo sproloquio, tesorè, ma scrivendo quel che sai su queste cose stavo proprio ragionando. Ti abbraccio forte

  9. Le vecchiette, soprattutto in coppia, sono terribili (ricordo un racconto di Benni con due vecchiette al bar che commentavano le malattie degli avventori: era un susseguirsi di infarti, tumori, diabeti, bronchiti, colesteroli…).

    Mi fido ovviamente della trasformazione che descrivi, ma di sicuro se una non ti riconosce è tendenzialmente per colpa del “rincoglioning level” (termine medico anglosassone) fuori norma.

  10. Non sono banalità, per niente. L’orrore lo capisco, raccontiamoci quello che ci pare su quanto è bella l’anima ma anche l’aspetto esteriore fa parte di noi e non riconoscere la propria faccia, e mostrare agli altri una faccia che non sentiamo nostra e in cui non ci riconosciamo…
    Detto questo, perdonami, ma proprio non posso fare a meno di ripensare a una descrizione molto simile alla tua come sentire, scritta da una donna che non riconosceva se stessa nello specchio, derubata però non dalla malattia. Ma dalla vecchiaia. E allora queste “vecchiacce” saranno anche rinco, o str…, o semplicemente maleducate. Ma un pochino, un pochino mi chiedo anche che cosa si provi a essere ormai soltanto “una vecchia”, una “vecchietta” e non più una “persona”, per non dire una “donna”… Non è per consolarti o per sminuire. Ma chissà se potrebbe aiutare a fartele sentire meno cattive.

  11. Sì si impara a fare a meno di tutto. Ma è difficile a volte sopportare quella malinconia profonda, un pò rabbiosa, quel buco nello stomaco che la malattia e i suoi effetti ci provocano. Ci vuole quella capacità, che tu possiedi copiosa, di modellare la nostra sensibilità con il pensiero esercitato e l’intelligenza. Poi c’è l’amore degli altri. E quello è un farmaco perfetto, non ha effetti avversi. Sei una donna affascinante cara Wide anche con il faccione. Ma questo capisco tu non lo pensi. Ti abbraccio Rossella

  12. Quoto Barbara, in effetti immagino che anche loro preferirebbero essere considerate persone,e non vecchiacce. Ma il problema e’ che sono stupide e maleducate, quindi meglio pensare che sia tutta colpa loro e del loro rimbambimento . Cara Wide, se ti e’ di consolazione a me dicono sempre che sono dimagrita quando sono ingrassata e viceversa. Ma il top lo ha raggiunto una vecchia che dice di conoscermi da bambina (le peggiori), che dopo avermi scrutato xbene -e’ verissimo,ti vengono a mezzo cm dal viso, non ti accorgi di quanto dai fastidio?- ha esclamato: ” ma hai cambiato il colore degli occhi?!!” 😀

  13. Ce l’avevo anch’io quella faccia, quel faccione che appena ti alzi la mattina e ti guardi allo specchio ti sembra di vedere un’altra persona, e bleah. Cortisone vaffancuore. Ma proprio tanto.
    Annetta, io in foto ti ho vista, e una cosa lasciatela dire. Mi hai fatto lo stesso effetto che mi faceva guardare il mio facciobombolo dopo un po’: dicevo “e che caspita, gli occhi sono l’unica cosa che non è cambiata”. A me piacciono i tuoi occhi sai. Come mi piacevano i miei. Perchè sono l’unica cosa che non cambia.
    Lasciale perdere le vecchiette. Un giorno anche noi diventeremo belle che rimbambite (perchè invecchierai con me, ti tocca), mezze miopi, e andremo davanti alla morosa/ai morosi dei nostri figli, a due centimetri dalla faccia, a gracchiare “ma tu non sei il ragazzo che stava con mia figlia la scorsa settimana, ha già cambiato?”. Pensa che figura :D. E magari quelli manco di cortisone si fanno.
    Tesora, ti abbraccio.

  14. Fai bene a sfogarti e parlare delle tue guance, dell’aspetto che vedi guardandoti. Scriverlo e descriverlo ti aiuta un pochettino a “ironizzarlo”, il tuo viso è tuo e di chi gli vuole bene.
    E tu devi essere la prima a volergliene, perchè il tuo viso dopo tante sfighe, per me è bello.
    Rivisitate vecchie foto, lo so lo so che qualcosa è cambiato e forse più di qualcosa, ma non c’è ciccia che tenga, il calore, è qualcosa che si emana involontariamente.
    P.S.: in queste settimane d’influenza mi si è sbiancato il pizzetto.
    Ciao Annette
    Fourpi

  15. Ti capisco cara wide, ho vissuto in prima persona impressionanti trasformazioni del mio corpo e del mio bel viso. Non ti dico i commenti della gente cattiva! Ti consiglio di coccolare lo stesso il tuo viso,con creme un po’ di trucco e quant’altro ti piace, un massaggio rilassante, etc. amalo come ami coloro che sono importanti nella tua vita e cerca di dedicare i tuoi pensieri alle cose positive. Un abbraccio affettuoso.
    Sally

  16. Fa male anche questo nella malattia, eccome! Essere defraudate dal proprio sé riconoscibile allo specchio. E’ quello che mi ripeteva sempre una mia amica “lontana” dal punto di vista geografico, passata attraverso la radio e la chemio. E quando posso guardarla ora nelle foto sue e di suo figlio su fb, ora che ha tutto alle spalle, per fortuna, alle volte trovo a ridere da sola…per la felicità che vi leggo

  17. la prossima volta di loro che si’, ti ricordi, le hai viste sfrecciare per i cieli stellati la notte del 6 gennaio!
    Posso solo immaginare quanto sia difficile convivere e scendere a compromessi con un corpo che senti”ostile”……ma potresti anche essere Anna, una gran gnocca strafiga, ma senza quella testa e quel cuore, non saresti la “nostra Anna”….
    Bello riggerTi. Un bacio

  18. L’ultimo post, tragico e misterioso, mi ha instillato una grande preoccupazione. Rispetto tuttavia la scelta di non aprire i commenti.
    Un caro saluto
    Federica

  19. Anche io come Federica ho avuto una sensazione di brivido leggendo il post sopra…e non potendo fare altro ti mando un caldo abbraccio…

  20. Il tuo ultimo post non lascia presagire niente di buono……..vorremmo tutti riuscire a fare di più, ma oltre a lasciarti un saluto per farti capire quanto ti vogliamo bene non ci é possibile.

  21. Forza Wide..dopo la pioggia c’è sempre il sereno..aspettiamo il sole insieme a te! Nel frattempo coccole e baci con le nane e Obi. Bacio bacio Vale

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