Roba seria

Perché io posso anche avere a che fare con le mie rogne, ma c’è una cosa che proprio non riesco a sopportare, che mi fa troppo male, che è troppo dolorosa solo pensarla: quando ad ammalarsi di cancro è un bambino (ma basta anche qualcuno più giovane di me: non ce la faccio, non lo sopporto!). Io non ce la faccio nemmeno a pensarlo che mi si fa un buio dentro, che penso a quanti genitori grandissimi, grandissimi, portano pesi così. A quanti bambini. Hanno chiesto a me come ad altri di dare visibilità a questa iniziativa e io lo faccio nel mio piccolo come posso, per sentirmi meno piccola.
E allora: la FIAGOP onlus (Federazione Italiana Associazioni Genitori Oncoematologia Pediatrica) organizza a Roma, il 17 e 18 Febbraio 2012, la X Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile. Dal 3 al 20 Febbraio sarà possibile  donare 1 euro inviando un SMS al numero 45593 da cellulare personale (TIM, Vodafone, Wind, 3,     Postemobie, CoopVoce) – 2 euro chiamando da rete fissa (Telecom Italia, Fastweb, TeleTu) per finanziare il progetto “Supporto Psiconcologico in Pediatria”        Sostieni i bambini e gli adolescenti colpiti da tumore e le loro famiglie! Potete trovare maggiori informazioni a questi link che mi segnalano qui:

Ecco. Direi che un sms è il minimo. Facciamo quello che possiamo.
E tanta forza, forza, forza!

30 pensieri su “Roba seria

  1. Fatto.
    Questa estate sono stata “co-ricoverata” della mia bimba in un reparto di pediatria per una settimana e volevo morire.
    Non oso neppure immaginarla pediatria oncologica 😦

  2. Anche io sono come te.
    Questa cosa non riesco neanche a immaginarla, e solo sfiorarla con la mente mi riempie di terrore e dolore sconfinato.
    Ma l’sms lo mando.
    Anche più di uno magari.

  3. Grazie Wide, grazie per la segnalazione e per aver descritto così bene cosa si prova quando a essere colpito da questa malattia (o da una qualunque altra, ma noi conosciamo questa….) è un bambino. E’ un sentimento complesso. Io personalmente ne resto sconvolta, mi incupisco, mi arrabbio, e le lacrime che cerco di scacciare sono le più salate.

  4. ti seguo da un pò ma non sono mai riuscita a lasciare un commento perchè di fronte alla tua forza mi sento così piccola…così ammiro il tuo spirito d’animo da lontano. Ma questa volta no…mi hai colpito nel segno…hai scoperto il mio dolore sordo e mi hai spinto a scrivere di un’esperienza che mi ha devastato. Erano gli anni in cui si cominciava a parlare di clownterapia e lo scopo, con la mia parrocchia era quello di andare a portare un pò di allegria nel reparto di pediatria presso l’ospedale di San Giovanni Rotondo (Fg) nel periodo di Natale. Uno spettacolo allegro e spensierato sul palco della sala congressi con tanti bambini divertiti. aAvevo notato qualche bambino in prima fila con la mascherina e senza capelli ma impegnata a far andare avanti il tutto non mi ero soffermata a pensare. A fine spettacolo un’infermiera chiede a me e ad un mio compagno se abbiamo voglia di salire in reparto dai bambini che non sono potuti scendere e senza esitazione accettiamo. Non sapevamo che di lì a poco in noi sarebbe cambiato qualcosa. Mascherina, camice, scaprette e cuffietta con cui siamo stati “rivestiti” sono stati il nostro passaporto per una realtà che mai avrei voluto vedere con i miei occhi ma di cui ho dovuto prendere atto e che a distanza di anni non posso e non voglio dimenticare. Ci siamo fatti forza e siamo entrati ma è stata davvero dura mantenere il ruolo di clown e qualche volta siamo riusciti a far sorridere e qualche volta no…all’uscita col mio compagno di spettacolo non siamo riusciti a scambiarci nè una parola nè uno sguardo…la sensazione è quella di vergognarsi di essere stati così lamentosi per le proprie rogne, piccole o grandi che siano, di vergonarsi di vivere la propria vita così come viene invece di assaporarla tutta…E’ stata l’esperienza più devastante che io abbia mai avuto e al tempo stesso la cosa più bella che, ad oggi, ho fatto in vita mia ….e io avrei voluto cancellare col mio naso rosso quel dolore e quel senso di impotenza che ho letto negli occhi dei genitori…il mio contributo voglio darlo oggi con il mio sms.
    grazie per avermi letto.

  5. SUBITO, lo posto subito sul mio FACEBOOK e fatelo anche voi tutte/i che leggere il messaggio. Serve davvero, ho dei riscontri pazzeschi quando cerco vestiti x bimbi o scarpe per senzatetto… fatelo! In quanto a te mia cara amica, ho letto ora la terribile notizia …. sbagliare si può, ma non si può in questi frangenti, ca@@o! Sono incazzata nera, ma hai ragione tu, non guardiamo indietro e via in auto, treno in cerca di altri rimedi. Sono stata ieri all’IEO a Milano per solito controllo e non è stato tutto positivo. Ma si dai, se ci dovrà essere una terza operazione la farò, per forza e avanti tutta. Siamo aperte a fare di tutto e non ci arrendiamo noi, vero? E io sono con te e .. se ti penso???? Ma certo che ti penso! Uno stra bacio e una super pacca sulla spalla! Avanti tutta!

  6. @tutti: grazie tutti! è una cosa piccola, ma in tanti facciamo una piccola differenza. grazie libera del tuo racconto, e barbara di aver segnalato Il regno di Op che è un blog bellissimo e terribile. grazie tutti, vi abbraccio tanto

  7. Fatto! E grazie a Barbara per aver segnalato quel bellissimo blog perchè è giusto sporcarsi con il dolore,ci riguarda tutti come la famosa campana di John Donne , suona per tutti noi.
    Charlotte

  8. Grazie a voi; scioccamente ero in dubbio se segnalare Il regno di Op perché mi sembrava di caricare di un ulteriore peso chi di pesi ne ha già tanti. Ma mi sembrava anche giusto. E in questo luogo ci sono, se mai avessi avuto bisogno di una conferma, le persone giuste.

  9. Pingback: Ode a Internet! | Crisz

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